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sabato, novembre 03, 2007

DEPORTAZIONE !! 

Non riesco a trovare una parola più “dolce” di deportazione per descrivere quello che sta avvenendo nel nostro Paese per quanto riguarda la vicenda del romeno assassino di una donna di 47 anni che ha avuto la sventura di passare da dove si trovava il delinquente.

Chiariamo subito che tutto è nato da quell’evento che poi – guarda caso – ha avuto l’epilogo dell’arresto del colpevole per l’intervento di una romena che lo ha denunciato alle forze dell’ordine.

Sull’onda del fattaccio si è scatenato l’inferno, si sono mostrate tutte le peggiori caratteristiche del popolo italiano, il tutto mischiato ad evidenti motivi elettorali dei politici e siamo riusciti a partorire il decreto “caccia romeni”, come in molti lo hanno soprannominato; all’improvviso i nostri politici si sono voluti tutti assimilare a Storace, a Borghezio e compagnia bella: insomma si è data la stura al peggio di noi stessi ed abbiamo creato il mostro, che poi non sarebbe l’assassino, ma la sua etnia e quindi abbiamo “quasi” dichiarato guerra alla Romania, stato membro della U.E. – come noi – che ha avuto un notevole esodo di propri cittadini, ovviamente per motivi economici.

Sembra che se ne siano andati circa due milioni e la parte che ci tocca è decisamente minoritaria, perché la maggior parte si è diretta verso Spagna, Francia e Germania.

Comunque ormai è fatta, il decreto è firmato e dobbiamo dargli attuazione: ha cominciato Milano che ha già provveduto a rimpatriare 4 romeni; anche le altre città si stanno attrezzando e vedrete che entro una settimana qualche centinaio di “disgraziati” se ne sarà tornato a casa.

A Roma intanto, la sindrome della caccia ha dato la stura alla violenza più cieca e becera e in una diecina hanno atteso quattro romeni che uscivano da un supermercato e li hanno pestati a sangue con catene e spranghe: non ci è scappato il morto per un vero miracolo.

Una bella e confortante dichiarazione l’ha fatta Massimo Converso, Presidente dell’Opera Nomadi, che ha detto: un uomo che cerca di violentare e ammazzare una donna è solo un criminale: poco importa se si tratti di un rom della baraccopoli di Tor di Quinto o di un romano dei vicini Parioli”; parole sante, Presidente, e pienamente da sottoscrivere.

Dove poi il signor Presidente mi va fuori corrente (diciamo nel politically incorrect” è quando contrappone l’orrore per quanto è stato fatto alla donna romana, all’orrore per gli imprenditori italiani che sfruttano selvaggiamente la manodopera romena.

Ecco, questo ancora non l’avevo sentito dire da nessuno (solo io l’avevo detto) e cioè che tutti questi disgraziati sono nient’altro che l’attualizzazione degli schiavi negri catturati in Africa per coltivare il cotone ad un prezzo sempre più basso, visto che la manodopera non costava niente.

Noi abbiamo agito su due fronti: inizialmente abbiamo “delocalizzato” le nostre imprese in Romania (ricordate Timisoara, diventata celebre per essere una città fatta da italiani; ha anche un aeroporto!), poi quando la manodopera si è trovata in altri luoghi a costi ancora più bassi, si è abbandonata questa situazione e ci siamo diretti verso altri lidi, invogliando – chi era disperato e senza lavoro (certo, avevamo chiuso la fabbrica) – a venire in Italia che in qualche modo sarebbero stati sistemati.

E questi sono i risultati: baraccopoli davanti alle quali tutti i bravi borghesi storcono il naso (dategli le case popolari, vedrete che abbandonano le baracche!!), centinaia e centinaia di sbandati che non sanno come fare a campare: e tutt’attorno il lusso e lo spreco di noi benestanti.

Vergogniamoci! Non siamo riusciti neppure ad insegnar loro il benessere!!


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