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martedì, ottobre 23, 2007

ZIBALDONE N.10/2007 

Quello che vi racconto in questo zibaldone è quanto mi ha colpito in questi ultimi giorni, sia nella vita reale che nei mezzi di comunicazione di massa: non è gran cosa, ma apprezzate l’impegno!

La PRIMA cosa l’ho vissuta personalmente e ve la racconta con lo stupore del ragazzino che fa qualcosa per la prima volta; mi riferisco all’uso del mezzo pubblico – in questo caso l’autobus – ed a quello che mi è capitato di osservare.

Anzitutto dobbiamo ammetterne la praticità per andare nel centro della città; subito dopo passiamo a notare che quello che ho preso io era guidato da una donna: niente di male perché ho già avuto modo di sperimentare che guidano meglio di noi maschietti; il problema è un altro e cioè che la signora in questione, per tutta la durata del viaggio – circa venti minuti – ha sempre telefonato, o meglio ha parlato ad un microfono che faceva parte di un cellulare, ma insomma, nella sostanza, ha telefonato e con toni che sono andati dall’ilarità alla mestizia.

Mi ricordavo che una volta c’era il cartellino “non parlate al manovratore”, l’ho cercato, ma non c’è più, evidentemente perché l’autista è impegnato in altro modo e non può rispondere agli utenti.

A parte gli scherzi, sia pure con il marchingegno che consente la telefonata all’automobilista, la signora autista non deve essere concentrata sulla guida e basta?

La SECONDA cosa di cui voglio parlare è della lite continua che c’è tra Mastella e Di Pietro; il primo esige che oggi – in Consiglio dei Ministri – ci sia una sorta di schieramento compatto che prenda a sputi il collega e ringrazi lui per la bella figura che ha fatto fare a tutta la classe politica per il caso De Magistris; il secondo invece ha rilasciato una serie di interviste nelle quali spara a zero sul collega ed anche sul Premier, facendogli un accostamento che lo avrà mandato sicuramente in bestia: “Se fosse stato il ministro della giustizia del governo Berlusconi a chiedere il trasferimento del magistrato che lo stava indagando, ci sarebbe stata una rivolta. Oggi invece passa il tentativo di delegittimare il magistrato”.

Non si può dargli torto e neppure Prodi credo che ci proverà; l’unica cosa che può essere messa in campo è l’opportunità di innescare una crisi di governo proprio ora, senza uno straccio di finanziaria approvata dal Parlamento e - cosa più importante – senza che siano trascorsi i termini per far scattare il diritto alla pensione per i parlamentari, termine che, mi si dice, dovrebbe esserci a metà febbraio: ecco questo mi sembra un argomento serio!!

LA TERZA cosa della quale voglio riferire l’ho appresa dalle anticipazioni del prossimo libro di Bruno Vespa “L’amore e il potere” che, tra le altre cose, contiene una sorta di intervista parallela tra la signora Prodi e la signora Berlusconi.

Di quest’ultima mi ha colpito questa dichiarazione: “Ho sempre pensato che si considerasse (il marito) prestato alla politica e che in un periodo così lungo il Paese avrebbe potuto esprimere alternative. Invece queste non ci sono state e lui (minuscolo) è rimasto la soluzione costante e centrale alla quale molti hanno guardato e guardano tuttora. Così l’imprenditore prestato alla politica ormai non si può più considerare tale”.

Quindi, signora Veronica, vorrebbe dire che è colpa nostra se lui (minuscolo) è ancora lì? Ma questo lo sapevamo e ogni mattina è il nostro primo pensiero che poi ci segue per tutta la giornata, facendoci arrivare alla sera stanchi morti e senza aver trovato uno straccio di alternativa. Ci dia una mano, la trovi Lei(maiuscolo)!!


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