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venerdì, ottobre 05, 2007

POVERI BAMBOCCIONI 

Ma perché questo disgraziato Paese è costretto a sentire le cretinate dei ministri? Ma perché anziché parlare di cose che non sanno i nostri ministri non provano a tacere? Dopo questi sfogo mi spiego meglio!!

Prima di tutto abbiamo la relazione annuale ISTAT che ha portato alla ribalta alcuni dati che già si conoscevano, ma che adesso – con il crisma dell’ufficialità – diventano delle pietre lanciate sul percorso di questi idioti di ministri che parlano soltanto perché hanno la bocca.

Intanto beccatevi la percentuale di indigenti (12,6%) e poi andiamo a vedere cosa significa: il nostro Istituto di Statistica considera la “soglia di povertà” riconducibile ad una cifra di Euro 582 per una sola persona, di 970 per due persone e di 1.581 per una famiglia di quattro persone. Come dicevo, al di sotto di questi valori si ha “la povertà”, cioè si ha bisogno di qualcosa che ci venga incontro, della Charitas, della Mensa Popolare, oppure di qualche parente compiacente.

Ed a proposito dei parenti, il Ministro dell’Economia, nell’illustrare uno sgravio fiscale di qualche decina di euro a favore dei giovani che abbandonano la casa di famiglia ed affittano una appartamento tutto per loro, ha commentato: “Una misura interessante e importante per i giovani è quella che serve a mandare fuori di casa quelli che io chiamo bamboccioni, che restano con i genitori fino a età inverosimili, non diventano autonomi, non si sposano mai”.

Si è scatenato l’inferno – mentre lui con quella faccia impassibile che dalle mie parti si chiama “ma che conosce o no??” – se ne fregava di tutto e di tutti; anche i colleghi di governo hanno cercato di mettere una pezza e hanno definito “infelice” la frase del ministro; infelice non mi sembra il termine più adatto, caso mai “assolutamente priva di senso”, oppure, sempre alla caccia di definizioni, “detta tanto per dare aria alla bocca”.

Questo signore – che si permette anche giudizi etici tipo “non si sposano mai” – crede che con la miseria di qualche decina di euro, i giovani possano intraprendere una vita indipendente, cosa che sarebbe nelle loro aspettative, ma che le circostanze (e sono buono!!) non glielo hanno ancora permesso; dopo gli strombazzati disastri di Tremonti si sperava nello scoppiettante Padoa, ma nella realtà dei fatti si è rivelato della stessa caratura di tutti gli altri: gente che non conosce il Paese, gente che tira soltanto ad arricchirsi ed a fare arricchire amici, famigli e sodali e che della realtà della gente non gliene frega niente.

La più bella risposta l’ha data un autore di BLOG che gli ha indirizzato una lettera aperta di rara bellezza ed efficacia; “Caro ministro, non l’accuso di avere detto una sciocchezza, ne diciamo tutti, ma di avere volutamente presentato un quadro della situazione giovanile in Italia che è falsa: con 500 euro al mese, si può lasciare la casa dei genitori e diventare autonomi? Provateci voi!! Pensate a governare: abbiamo bisogno di politici, non di comici falliti”.

Difficile aggiungere qualcosa a quanto detto dal “collega blogghista”; caso mai è necessario ribadire che questa distanza gente/politica è dettato non solo dalle sciocchezze che vengono dette, ma dal disinteresse che si ha per i cosiddetti amministrati, sempre più considerati alla stregua di “sudditi”.

E cosa si propone per ovviare a questa situazione? Difficile proporre qualcosa che preveda soltanto “le buone maniere”; purtroppo mi sembra che si avvicini l’ora in cui le “cattive maniere” diventano indispensabili!!


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