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sabato, settembre 29, 2007

SICUREZZA E FINANZIARIA 

Già, prima voglio parlare di sicurezza e poi dire due parole, ma proprio due, sulla finanziaria che sta per essere varata dal Consiglio dei Ministri; ci sarà tempo e modo più avanti per commentarla.

Per il primo aspetto del mio post (sicurezza), c’è una battuta da tale Walter Veltroni – evidentemente un omonimo del prossimo Segretario del P.D. perchè quest’ultimo lo facevo più intelligente – che dice: “basta con i delinquenti romeni, bisogna rimpatriarli”.

Allora, premettiamo che la Romania è in Europa con gli stessi diritti e doveri di noi italiani, dei francesi e compagnia bella; quindi, se un cittadino straniero, sia esso di qualunque nazionalità, delinque in Italia, deve essere incarcerato, subire il processo e filare in carcere – se condannato – per il tempo che il giudice stabilisce.

Questa è la norma, la quale non prevede “decimazioni” e neppure “rimpatri” di gruppo come sembra invocare Veltroni; i romeni sono stati accolti in Europa e quindi – al di là che li consideriamo ancora dei lavavetri – devono essere trattati come qualunque europeo che si trova a delinquere in Italia e ne deve subire le conseguenze.

Mi sembra che tutto questo sia chiarissimo e non possa essere confutato; se poi si volta pagina e si guardano le statistiche, da gennaio a agosto 2007, si rileva che su 3.557 persone arrestate in Italia, ben 2.689 (75,5%) sono cittadini romeni e questo, naturalmente induce a qualche riflessione, anzitutto perché gli arrestati si sono macchiati di reati caratterizzati da particolare ferocia.

Detto questo, però, forse faremmo meglio a rifarcela con chi li ha fatti entrare in Europa, conferendo loro una patina di regolarità che prima almeno non avevano; mi dicono che alle frontiere dell’alta Italia, romeni ed altri cittadini dell’est entrati in Europa, fanno avanti e indietro con frequenza impressionante; cioè entrano in Italia – e nessuno può dire niente – delinquono e quando sentono il fiato della Polizia sul loro collo si affrettano a uscire dal nostro paese e a rientrare in Romania.

Tutto questo, ripeto, è regolare e ammesso; se avevamo paura di queste operazioni – che erano facilmente prevedibili – bisognava pensarci prima e non fare l’imbarcata dei tanti paesi europei che ci ha condotto ad essere in 25; pensate che non si andava d’accordo quando eravamo in 11, figuriamoci adesso!!

Solo due parole per commentare un fatto assolutamente appendicolare della finanziaria in corso di approvazione: uno dei provvedimenti è stato così riassunto dal Sottosegretario Letta: “10 milioni di incapienti riceveranno un bonus entro l’anno di 150 euro”.

Bene, allora io mi sono precipitato a consultare il fido Devoto-Oli e non ho trovato la voce “incapienti”; ho quindi continuato le ricerche su Internet ed ho appreso che il vocabolo prende origine dal lessico economico, dove significa “un credito che non serve a pagare i debiti”; in realtà la parola è stata usata per riferirsi a coloro che non hanno la possibilità di avere sgravi fiscali perché hanno un reddito al di sotto del minimo tassabile.

Felice di avere risolto il problema, mi sono messo a fare due conti ed è venuto fuori uno spaccato dell’Italia che inquieta; seguite il ragionamento: se la popolazione complessiva è di circa 60 milioni, abbiamo un dato che ci mostra una nazione che ha almeno un sesto di poveri, ma che dico poveri: poverissimi!

Ma con i 150 euro risolveranno tutto o gli basteranno a malapena per pagare gli aumenti di pane, pasta, latte, carne, elettricità, gas,….e…. potrei continuare??


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