domenica, agosto 19, 2007
FIGARO, BEATO TE !!
Il barbiere di Montecitorio guadagna 133mila euro lordi l’anno, contro i 98mila di un magistrato di Corte d’Appello con 13 anni di anzianità!!
Questo è l’assunto, del quale avevo sentore per un fatto personalissimo (una ragazza che avevo conosciuto in passato e che aveva abbandonato un posto di funzionaria di banca per andare a fare la stenografa alla Camera) e adesso guardiamo un po’ dentro a questo verminaio: la forbice degli stipendi dei dipendenti di Camera e Senato va dai 1531 euro netti mensili di un commesso appena assunto, ai 23.206 (sempre mensili) di un dirigente della Camera con 35 anni di servizio; quest’ultimo signore arriva a percepire circa 20.000 euro l’anno più del Presidente Napolitano!!
Ci sarebbe poi da mettere in conto i Segretari Generali dei due rami del Parlamento che arrivano a percepire oltre 480.000 euro lordi ogni anno; ovviamente, ciascuno!!
Continuiamo ad affondare il coltello nella piaga: complessivamente i dipendenti di Camera e Senato sono circa 4.700 che costano al contribuente italiano 568milioni di euro l’anno: una follia, una fortuna per loro, una cosa scandalosa (potete scegliere quale delle tre allocuzioni vi piace di più).
I presidenti delle due camere, Bertinotti e Marini, reduci da quello sconcertante e scandaloso “ridimensionamento delle spese per gli onorevoli”, si vedono cadere sulla testa questa nuova tegola e – in purissimo stile politichese – tentano di difendere i bravi lavoratori, segnalandoli come persone di altissima professionalità e di grande dedizione al lavoro.
Nonostante questa difesa d’ufficio dei due presidenti, il comunicato congiunto non può fare a meno di ammettere (sempre in un quasi incomprensibile politichese) che “nei trattamenti economici e normativi si rilevano talune contraddizioni che sono il frutto di una stratificazione non sempre coordinata di decisioni che si sono susseguite nel corso di lunghi decenni”; anche se è di difficilissima traduzione in linguaggio volgare, si arriva a comprendere che il trattamento e la normativa dei dipendenti del Palazzo sembra frutto di qualche disattenzione di chi deve firmare gli assegni, il quale peraltro non paga di tasca sua e quindi arriva a dire: ma chi se ne frega!!.
I due presidenti proseguono – arrivando a più miti consigli con i contestatori – che “è già avviata una discussione che, in collaborazione con le amministrazioni di Camera e Senato, cercherà di portare tutto il contesto normativo e la condizione esistente a una maggiore razionalità”
Traduzione: ragazzi, abbiamo capito che è tutto un ladrocinio e ci siamo messi a guardare come fare per togliere qualche euro a questi privilegiati, ma non fatevi illusioni perché sarà difficile riuscirci!
Un’ultima notazione: quando si parla di normativa, probabilmente si allude al trattamento pensionistico; ebbene l’età media dei dipendenti collocati in quiescenza è di 56 anni: non male, direi., si è superato anche lo scalone e gli scalini!
Come dicevo qualche giorno addietro, in questo Paese il potere non è soggetto a nessuna legge in quanto “se le fa”, proprio come accadeva ai tempi dei Sovrani che avevano normativa diversa da tutti gli altri; però, che anche i barbieri e gli uscieri di Montecitorio facessero parte del “potere” è veramente grossa!!