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domenica, luglio 29, 2007

E' PUBBLICITA' ANCHE QUESTA 

Questo post fa seguito a quello di ieri e guarda la forma pubblicitaria da un’altra angolatura; infatti si insegna – sui libri di marketing – che la pubblicità è il modo con cui si fa intravedere al pubblico un sogno, qualcosa cioè che desidererebbe ma che al momento non ha ancora trovato.

E a questo proposito, facciamo un esempio, così ci capiamo meglio: nello spot della “Daygum”, qual è il sogno? Ma è la possibilità di avere a portata di mano dopo aver mangiato, qualcosa che sostituisca l’ingombrante e scomodo spazzolino e dentifricio; e la ragazza è proprio questo che fa: visto il fidanzato che sta mangiando, dopo averlo piantato, sovrappone al problema del fidanzamento troncato un nuovo aspetto della realtà: la necessità del ragazzo di lavarsi i denti dopo aver fatto colazione e quindi sostituisce l’operazione con la pasticca magica.

Come possiamo applicare questo dettame scientifico alla nostra vita di tutti i giorni? Mi fornisce un elemento di correlazione un aspetto che troviamo sempre nelle relazioni dei vari governi (non solo questo, tutti!!) sul recupero dell’evasione fiscale; questa volta i dati riportano una cifra di circa 50 miliardi di evasione scoperta dalla Guardia di Finanza.

Bravissimi, diciamo tutti noi, facendo un bel balzo sulla sedia e stringiamo la mano al primo finanziere che incontriamo; la Corte dei Conti, il supremo organo della magistratura amministrativa, getta acqua sui nostri entusiasmi, rivelando che a fronte della cifra scoperta, il fisco riesce ad incassare poco più dell’1% della somma in questione, cioè 610 milioni in un anno.

La delusione è forte, non lo nascondiamo, ma osiamo sperare che le prospettive per il futuro siano molto migliori; e invece rimaniamo turbati da una nuova realtà che andiamo a scoprire: l’obiettivo ottimale tra lo “scoperto” e l’incassato che il fisco si proporrebbe di raggiungere è di circa il 3% nei prossimo cinque anni, il che significa un’inezia rispetto alle previsioni di entrata.

Ma allora, tutte le sparate che sentiamo circa l’evasione mostruosamente alta che se incassata ci permetterebbe di avere tasse a livello molto più basso, non è altro che l’ennesima balla propinata ai cittadini/sudditi per farli stare tranquilli in attesa di qualcosa che non arriverà mai.

E quello che mi fa maggiormente arrabbiare è che il Ministero delle Finanze conosce benissimo questo mostruoso dislivello tra evasione accertata ed evasione incassata ma si guarda bene dal dirlo – con parole semplici e chiare – ai cittadini che sognano un futuro fatto di tasse ridotte per effetto del recupero dell’evasione.

In pratica – ed ecco che torniamo ai meccanismi della pubblicità – è lo stesso sogno che ha il contribuente che compra “Daygum” convinto di poter fare a meno dello spazzolino e del dentifricio; anche a lui è stato fatta balenare la possibilità che la magica gomma possa sostituire la normale abluzione dentale, ma scoprirà a sue spese (quelle che gli farà pagare il dentista) che la pasticchetta non è sufficiente a salvare i denti dalla carie.

Possiamo quindi concludere che gli annunci degli uomini politici sono nient’altro che degli spot pubblicitari e che, se sono ben fatti, funzionano e fanno vincere le elezioni, altrimenti bisogna rivedere il marketing programmatico.

E allora torno ad un concetto caro a Bertinotti: avete abbandonato le ideologie? E allora tenetevi il marketing e la globalizzazione!!


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