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martedì, luglio 24, 2007

DUE GATTONI PARTORISCONO UN TOPOLINO 

I due gattoni in indirizzo sono i Presidenti di Camera e Senato, quei vecchi marpioni di Marini e Bertinotti, entrambi “professionisti” della politica e del sindacato: in una parola due figuri che non si sono mai guadagnati una lira con il proprio lavoro, ma hanno sempre vissuto da parassiti alle spalle di coloro che dovevano amministrare; il primo proviene dalla vecchia DC, il secondo dall’ala sinistra del P.C.I.: in pratica due arnesi che hanno ben inculcato il dogma della loro onnipotenza.

A questi due signori è stato affidato l’incarico di mettere mano al problema della riduzione dei costi della politica e il topolino – anch’esso in indirizzo – è il frutto di questa operazione; in concreto due sono state i settori “attaccati”, i vitalizi, cioè le pensioni dopo finito l’incarico parlamentare, e il rimborso delle spese per i viaggi di studio all’estero.

Vediamoli singolarmente, premettendo che entrambi i provvedimenti vedranno la luce nella prossima legislatura: i vitalizi sono quella cosa che spetta ai parlamentari purché abbiano avuto la fortuna di far parte del parlamento per una intera legislatura; primo intervento: poiché il legislatore sapeva l’italico gusto di troncare le legislature prima della loro fine naturale, era data facoltà al parlamentare che non era poi rieletto di “riscattare” il periodo nel quale non aveva fatto parte del parlamento; in sostanza, con poche lire si rimettevano le cose a posto come se avesse “frequentato” per l’intera legislatura: ora non lo potrà fare.

Un'altra novità nel campo dei “vitalizi” è il divieto di cumularlo con rendite derivanti da altri incarichi pubblici, nel sottogoverno o negli enti locali.

E qui ci fermiamo e commentiamo questo primo punto: fin qui il topolino è proprio piccolo, poiché si vanno ad incidere diritti minori che possono essere facilmente aggirati con la complicità dei partiti: basta rimettere in lista colui che non ha ancora maturato il diritto al “vitalizio” e tenerlo in Parlamento per il periodo che gli manca; per i cumuli con altri redditi il provvedimento mi sembra fin troppo ovvio e comunque è forse l’unica cosa che sarà un po’ più difficile aggirare, ma non sottovalutiamo le capacità dei nostri politici, specie per gli affari che li riguardano personalmente.

Comunque, tanto per concludere il capitolo “vitalizi”, ricordiamoci che a fronte di questo specifico capitolo, i nostri parlamentari ci costano annualmente 187 milioni di euro; e sapete quanti ne versano? 14; il resto ce lo mettiamo noi!!

Ed ora passiamo ad esaminare l’altra parte del provvedimento che riduce gli oneri dei nostri politici, cioè la soppressione – anch’essa, ovviamente, a partire dalla prossima legislatura – dei rimborso per i viaggi di studio e aggiornamento; sapete a quanto ammonta questo rimborso? A ben 3.100 euro l’anno.

Ora io mi chiedo – e vi chiedo – ma tra tutte le prebende percepite dai parlamentari, non ce n’era una un po’ più sostanziosa in modo che l’opinione pubblica potesse dire: “hai visto, anche a loro tolgono una bella fetta di introito”.

E invece no, lasciano le auto blù, lasciano gli affitti dei loro uffici pagati da noi, lasciano i benefit interni al Parlamento (ristorante, parrucchiere, ecc) ed esterni (le varie tessere) e tolgono un rimborso che – spalmato nei dodici mesi – viene 258 euro.

Adesso i casi sono due: o i nostri politici che non si aggiorneranno più, si mostreranno ancora più ignoranti, oppure avranno i viaggi all’estero sponsorizzati da qualche multinazionale, un po’ come avviene con la classe medica.

E a noi resta solo da meditare, gente, da meditare; e basta??Ma siamo sicuri??


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