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giovedì, giugno 28, 2007

I RIFIUTI ED IL PROGRESSO 

Colgo l’occasione di una solenne reprimenda della U.E. verso l’Italia, per fare un discorso un po’ più ampio sull’emergenza rifiuti; cominciamo però da quello che ci rimprovera il Commissario all’ambiente, il greco Stavros Dimas: egli afferma che “tutti hanno visto alla televisione le immagini scioccanti dei mucchi di immondizia che marciscono nelle strade della Campania e quelle di cittadini esasperati che incendiano i rifiuti. Il rischio di diffusione di malattie e di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo desta gravi preoccupazioni per la salute umana e per l’ambiente”; ed è così che l’Europa ha avviato la famosa procedura d’infrazione che non ho mai capito dove conduca.

Un piccolo commento: a leggere il comunicato di Bruxelles sembra che il tutto sia nato dalle immagini della televisione; ora mi chiedo: ma forse il signor commissario non aveva i soldi per venire a vedere di persona quello che accade a Napoli e in Campania??!! Oppure aveva paura di restare “inquinato” anche lui??!!

Ma andiamo avanti nel nostro discorso: ci siamo mai chiesti che cosa è “il rifiuto”? Perché è tanto aumentato in questi ultimi decenni? Possiamo provare a dare una risposta dicendo che il rifiuto è tutto quello che ci capita in casa e, dopo essere stato usato, cioè quando non ci serve più, viene gettato via.

Una volta c’erano meno rifiuti perchè c’erano meno sprechi, tant’è vero che l’enorme quantità di rifiuti deriva massivamente dal packaging che ci viene “imposto” nei nostri acquisti più o meno smodati: qualcuno meno giovane ricorderà che dal pizzicagnolo sotto casa si entrava con la nostra borsa e ci mettevamo dentro le cose che chiedevamo incartate al massimo in una carta gialla da alimenti; già, qualcuno si ricorda questa carta gialla?? Qualcuno l’ha più vista in giro??

Da questo primo esame del “di fuori”, passiamo ad esaminare il “dentro”: i consumi sono smodatamente aumentati in modo talmente esponenziale che fanno balzare avanti ogni anno il PIL di quasi tutte le nazioni; e se un anno questo aumento non c’è, apriti cielo spalancati terra: crisi mondiali, problemi di disoccupazione, crollo della borsa e via di questo passo.

È logico e, direi naturalissimo, che a questi aumenti produttivi faccia seguito un aumento dei rifiuti, perché ad ogni incremento produttivo genera un aumento dello spreco, azione quest’ultima che ci viene imposta da una civiltà fondata sul consumismo; ma se veniamo costretti a “sprecare”, dobbiamo gettare quello che abbiamo per far posto a quello che entra di nuovo e questa operazione genera ovviamente un aumento dei rifiuti.

Per ora sembra che il cosiddetto mondo civile se la cavi appioppando questi rifiuti a paesi più poveri e quindi più deboli (il Burkina Faso è in vetta alla classifica ed è già diventato un immenso immondezzaio). Ma quando questo sistema fondato sullo scaricabarile sarà stato completamente utilizzato e sfruttato, dove andranno a collocare i loro otto chili di rifiuti giornalieri gli abitanti di New York (pensate Milano ne produce solo otto etti per abitante)?? La risposta è semplice: cercheranno un altro paese che sia più debole di loro e lì collocherà la sua immondizia; ma quando anche questi paesi saranno sfruttati dovrà tenersela, rischiando così di affondare nell’immondizia. E questo, a cascata, accadrà per tutti!!

Bella prospettiva che ci attende non è vero?? Meditiamo, gente, meditiamo!!


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