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domenica, giugno 03, 2007

2 GIUGNO: FESTA DELLA REPUBBLICA 

Ieri, 2 giugno, si è celebrata la Festa della Repubblica; il menù: parata militare (fortunatamente sempre più ridotta) e ricevimento nei giardini del Quirinale per politici, VIP e presunti tali; in totale si sono avuti 2500 invitati che non sono bruscolini.

Da più parti si è avvertita una sorta di smania del risparmio, specie dopo che si spara a zero sugli sprechi della politica e sulle super cifre che si spendono per tenere in piedi le varie istituzioni: è noto che il Quirinale spende quattro volte quello che ci vuole alla Regina Elisabetta per tenere in piedi tutto il baraccone di Bukingham Palace.

E difatti si avverte un qualche imbarazzo nell’organizzare queste manifestazioni che, ovviamente, costano: avverto – io, come tanti altri – una specie di pudore in un onest’uomo come Napolitano che certamente non può essere indicato come autore degli sprechi nel palazzo presidenziale (di sicuro non è uno che mira ad un arricchimento personale o familiare) .

Eppure, neanche la presenza di una persona perbene che certo non tira ad arricchirsi, non è sufficiente a sistemare le cose, perché evidentemente il sistema non è più controllabile, è sfuggito di mano a chi lo ha messo in moto e adesso per fermarlo son dolori, come si dice dalle mie parti.

Anche in altre istituzioni si avverte il tentativo di mettere mano a qualcosa che possa assomigliare ad una riduzione delle spese, ma si nota subito che dopo le dichiarazioni d’intenti che mostrano buone intenzioni (probabilmente strumentali e basta), il tutto si arresta nel momento topico del passaggio dalle intenzioni alla concreta realizzazione.

Da molte parti si comincia a richiedere un qualche intervento che porti la spesa delle istituzioni politiche a livello accettabile (mi contenterei che fosse in linea con le altre democrazie europee), ma non si riesce a produrre nient’altro che una serie di buone intenzioni; facciamo un esempio: nella mia regione è stato deliberato – ovviamente prima delle scorse elezioni amministrative – un aumento di circa il 30% dei consiglieri eligendi; adesso tutti a dire che è stata una decisione sbagliata, che non doveva essere presa, ecc. (lo dicono soprattutto coloro che l’hanno presa), ma tecnicamente come si fa?

Non si può mica dire a coloro che sono stati eletti regolarmente che – con una sorta di estrazione a sorte – una parte di loro se ne torna a casa e non fa più parte del Consiglio Regionale; credo che i ricorsi si sprecherebbero e sarebbero probabilmente tutti vincenti.

Allora come si fa? Tutti dicono che ci vuole tempo per sistemare le cose in modo indolore, ma è proprio qui l’errore: in modo indolore non si combina niente, si resta la stessa Repubblica delle Banane che siamo adesso e basta!!

A proposito di Repubblica delle Banane, non so se avete notato nei resoconti delle Festa nei giardini del Quirinale un curioso particolare: la banda dei carabinieri ha iniziato la sua esibizione con “’O sole mio”, poi è passata ad una serie di marcette più o meno militari, ma sembra che si sia dimenticata di intonare l’Inno di Mameli”.

Domanda: che la celebre canzone napoletana sia diventata il nuovo inno nazionale? Per la repubblica attuale mi sembra più adatto di quello che nasce sull’onda dell’eroismo risorgimentale e almeno farà contento il Presidente e la signora Clio.

Ma per ridurre i costi come si fa? Voi ci avete pensato? Avete qualche idea? Fornitemela, ve ne prego!!


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