martedì, maggio 22, 2007
IL SESSO, IN QUESTA NOSTRA SOCIETA'
In questi ultimi tempi si sono moltiplicati i reati che hanno alla base il sesso: intendo stupri, proliferazione di siti pedo-pornografici, abusi su minori o “minorati” e via di questo passo; mi sembrerebbe giusto procedere ad una analisi che affronti il problema, pur sapendo che le nostre conoscenze e le nostre capacità hanno limiti ben precisi.
Ma non perdiamoci d’animo e cominciamo: quando sono implicati gli extra-comunitari, specie quelli di origine nordafricana, mi sembra chiaro che si tratta di un “bisogno”, di una necessità” che diventa impellente con l’aumento del tempo dallo stimolo iniziale: alla base di tutto s’è – secondo me – una diversità con la società di provenienza, laddove il sesso ha ben precise condutture e non ha soprattutto ostentazioni; da noi è tutto esattamente il contrario, dove le donne ostentano la loro dirompente femminilità (per la verità molte di loro dovrebbero funzionare da calmante, visto lo scarso sex-appeal) e dove, soprattutto non ci sono regole precise, per le quali la femmina sposata diventa intoccabile, quella fidanzata quasi ecc.: quindi tutto è permesso!!
Le nostre regole sociali non prevedono alcuna inibizione a nessuna condizione, sia essa familiare o di altro genere, per cui i nostri ospiti vengono presi in confusione e, nel vedere un transito un po’ provocatorio, non reggono allo stimolo esterno e compiono il reato; badate bene che in tantissimi casi di stupro con extra comunitari implicati, la donna non è neppure tanto eccitante (in un caso avvenuto nella mia città, aveva superato la sessantina), ma evidentemente viene incocciata nel momento in cui il “boccale sta per dare di fuori” per colpa-o-merito di altre visioni. Quindi lo identificherei come un succedaneo della masturbazione e niente più.
In altri casi siamo noi italiani ad abusare della ragazzina o della donna sposata, siamo noi italiani a frequentare siti pornografico e via di questo passo: la responsabilità discende – sempre a mio modesto avviso – dal combinato disposto dell’invadenza dei mass-media e dell’utilizzo di internet.
Mi spiego: i mezzi di comunicazione di massa abusano di corpi nudi (femminili, ma anche maschili), correlando la bellezza del corpo con la “risoluzione” dell’essere umano e quindi mascherando lo slogan “esisti solo se sei bella/o”; e badate bene che l’essere bello/a è soprattutto un “apparire bello/a”; aggiungo poi che la bellezza rappresenta al momento attuale il veicolo principale per il raggiungimento del successo; aggiungo ancora che avere la possibilità di uscire con una donna (o un uomo, nell’altro caso) molto bella/o, riveste una sorta di potere che ti consente poi di partire alla conquista di quello che desideri: altre donne/uomini, posizione sociale, ecc.
In questa situazione, continuamente in bilico tra la bellezza dell’essere ed il dovere dell’apparire, sfugge abbastanza spesso che l’uomo si diversifica dalla bestia soprattutto perché sa contenere i propri impulsi di natura sessuale. Ecco, questa operazione di contenimento mi sembra sempre più deficitaria.
Abbiamo poi internet, con quello che amo definire “lo sfrenato sesso virtuale”, dove si rifugia colui che non ha i mezzi o le opportunità per approdare alla sponda della realtà dei sensi; si continua per un lungo periodo ad irretirsi (uomo o donna che sia) con un sesso che ha la particolarità di non chiederti di “scoprirti” e quindi sembra particolarmente inoffensivo.
Capita poi che da questa forma virtuale il sesso diventi reale ed allora molte sono le situazioni che si trasformano in abusi o, nella migliore delle ipotesi, in cocenti delusioni che possono condizionare sfavorevolmente il futuro del malcapitato/a.