sabato, maggio 26, 2007
C'E' UN RIMEDIO PER GLI SPRECHI DELLA POLITICA ?
Con l’intervento del Presidente di Confindustria Luca “ciuffalvento” Cordero di Montezemolo, molti editorialisti e altrettanti politici di entrambi gli schieramenti, sono ritornati a parlare degli alti costi della politica, del “tavolo” che si sta occupando proprio di questo, ed altre amenità del genere.
Dell’intervento di Montezemolo non intendo parlare, facendo solo notare che questo discorso è stato fatto “soltanto” in occasione dell’ULTIMO mandato presidenziale; voglio aggiungere che la definizione del personaggio l’ho data tante volte che sarebbe un ripersi e concludo con una definizione: un Berlusconi più giovane ma con meno soldi, anche se i 15 milioni di Euro l’anno che percepisce in FIAT non sono certo pochi.
Ma torniamo a bomba e vediamo di inquadrare il problema degli sprechi nel mondo politico: la casta, perché di questo si tratta, cerca di fare del bene prima di tutto a se stessa e – se proprio avanzano due lire – anche al “popolo bue” che l’ha eletta. Questo è non solo normale, ma ormai lo dicono i politici stessi, tanta è la loro sicumera ed il senso di intangibilità che li pervade.
Per fare un esempio della difficoltà (impossibilità??) di modificare l’andazzo, vi cito solo due casi avvenuti dalle mie parti: il consiglio regionale è stato aumentato del 30%, in piena crisi di valori e di quattrini, con lo slogan sottaciuto “chi se ne frega degli altri, pensiamo a noi stessi”; secondo caso: adesso stanno vagliando i consigli di amministrazione dei Consorzi di Bonifica e i “media” scoprono che nella mia regione sono la bellezza di 12 (non sapevo che fosse ancora così paludosa, ma forse fanno altre cose, comunque cose che già altre strutture hanno come compito istituzionale, tipo le Province).
Dunque, tornando a questi consorzi, scopriamo che danno da mangiare a 345 persone (e questo e cosa buona) e che questo manipoli di eroi delle paludi è guidato da uno stuolo di 425 “consiglieri”: come al solito in Italia, i generali sono più dei soldati; questi consigli di amministrazione hanno ovviamente un Presidente, la cui indennità mensile media è di circa 3.500 euro, mentre per il suo Vice non si arriva ai 1.200 euro, anch’essi medi e mensili).
Ogni Consorzio ha poi una struttura che è ancora più interessante del Consiglio: il Collegio dei Revisori dei Conti, che si portano a casa dei compensi che ammontano (sempre mediamente) a 10.000 euro annuali per il Presidente ed a 6.000 per il Vice Presidente: questi, se sono impegnati per tre giorni l’anno è già tanto!
E adesso, cerchiamo di capire da dove provengono questi “beneficiati” dalla vita: nella quasi totalità dei casi si tratta di ex sindaci o ex consiglieri comunali e provinciali che hanno avuto le ali tarpate dall’elettorato (cioè, sono stati “trombati) e che il partito, come una brava mamma, continua a seguire e a “mantenere”: e direi bene!
Di quale partito essi siano dipende dalle regioni e dai gruppi di potere politico che vi si sono formati: nella mia, per esempio, il potere delle sinistre è sempre stato decisivo e quindi l’origine di questi signori è chiaramente di quella matrice, con qualche “concessione” a gruppi vicini che in qualche circostanza si sono apparentati e che al governo stanno insieme: è tutto chiaro??