domenica, maggio 13, 2007
C'E' DI CHE ESSERE ORGOGLIOSI
Sono uscite, in questi ultimi giorni, due classifiche internazionali e l’Italia – come le accade sempre più spesso, dai Campionati del Mondo di Calcio in poi – è prima in entrambe le classifiche: come dico nel titolo, c’è di che essere orgogliosi; se non fosse che….
No, perché prima di gioire sarà bene esaminare a fondo queste due classifiche: la prima ha come titolo “i costi della politica” (argomento trito fin che si vuole, ma sempre attuale) e ci vede in testa alla classifica del costo medio per parlamentare, con i nostri 140 mila euro, staccando il secondo (l’Austria) di oltre un terzo; l’ultimo in classifica è
Questa classifica discende da un altro dato – assai più preoccupante – che ci dice che i costi complessivi della politica, cioè quanto lo Stato paga ai principali partiti, ammontano a 1.850 milioni di euro (quasi 3.700 miliardi del vecchio conio) che rappresenta una buona fetta di una finanziaria; in questa classifica dei rimborsi abbiamo oltre 16 milioni per l’Ulivo (primo in classifica) e quasi 718 mila 0er l’UDEUR.
Un’ultima notazione su questo argomento: gli iscritti ai partiti sono in calo vertiginoso, mentre coloro che di politica “campano” sono sempre di più, arrivando a oltre 427 mila individui che si sostentano con il consenso popolare.
Ed ora vediamo la seconda classifica: il numero delle auto blù, delle quali – è bene dire subito – il numero è triplicato negli ultimi due anni.
Dunque, torniamo a queste famose “auto di rappresentanza”, in dotazione a Stato, Regioni, Province, Comuni ed altri enti pubblici; il loro numero ammonta a oltre 574 mila (mentre due anni fa il parco vetture era di “sole” 198.598). Adesso viene il bello, in quanto la differenza con gli altri paesi industrializzati è mostruosa: pensate che negli Stati Uniti (che sono al secondo posto di questa classifica) le auto sono soltanto 73.000, mentre
Quando ho visto questa analisi mi sono chiesto dove stava l’errore, trovando troppo grande il divario tra noi e gli altri Paesi: forse c’è una cosa che ci differenzia da tutti gli altri ed è il “perpetualizzare” i diritti derivanti da una carica.
Mi spiego meglio: il Presidente della Corte di Cassazione che ha titolo all’auto blu (faccio solo un esempio, potrebbe essere anche sbagliato!!), quando va in pensione – a rigor di logica – dovrebbe decadere da questo privilegio e viaggiare sulla propria auto (se ce l’ha) oppure comprarsene una.
Invece qui da noi le cose non funzionano così: se questo signore ha un diritto, questo gli rimane “a vita” indipendentemente dalla durata della carica; vorrei aggiungere anche una cattiveria e cioè che questo diritto – in moltissimi casi – rimane anche in caso di morte perché passa agli eredi, proprio come la pensione!!
E continuiamo a farci del male!! E ad essere presi in giro da tutto il mondo!!