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giovedì, maggio 31, 2007

ALCUNE COSE CHE NON CAPISCO 

Vediamo un paio di cosette che non riesco a capire: sarà sicuramente colpa mia ma, mi sembra, che nella stessa condizione si trovi la maggioranza della italica gente!

Siamo nella mia città, una città che vive prevalentemente sul turismo, e in una delle sue splendide piazze, un paio di agenti della polizia incrociano un senegalese che sta vendendo merce contraffatta (lasciamo stare il tipo di reato, di cui ho già parlato altre volte); il venditore viene fermato dalla pattuglia, ma si ribella al controllo e ingaggia una vera e propria battaglia con i due malcapitati poliziotti (si scoprirà dopo che è un ex pugile professionista) e li stende entrambi; per sua sfortuna transita un’altra coppia di agenti che riesce ad immobilizzarlo ed a tradurlo nelle patrie galere.

Per poco, però, in quanto la mattina dopo viene processato per direttissima, condannato a cinque mesi di reclusione e….scarcerato; sono più che certo che – sulla base della normativa – le cose siano avvenute nella massima regolarità, tuttavia…..

Le autorità (Prefetto e Questore), in questo contesto, hanno parlato di azioni repressive sempre più incisive, di “fermezza” e determinazione nella lotta per combattere tutte le forme di illegalità: queste frasi però giungono a margine di una vicenda che ha visto un tizio commettere un reato, essere condannato e subito scarcerato, cioè rimesso in libertà e quindi pronto per delinquere nuovamente, visto che non credo abbia altra alternativa (non mi pare che gli sia stato offerto un posto in Comune o in Provincia).

Se questo è “tolleranza zero”, figuriamoci il resto: ed allora mi chiedo e vi chiedo, come fa la gente semplice (come me e come voi) a capire che liberando chi commette reato è sinonimo di “fermezza nel perseguire chi commette reato”?

Seconda cosa che non capisco: sono di oggi un paio di notizie che hanno provocato la mia sorpresa; la prima è che il Ministro degli Interni è in bolletta e, se paga gli affitti degli immobili dove hanno sede le strutture di polizia, non può permettersi di comprare la benzina per le auto.

Dal canto suo, un collega, il Ministro dell’Economia Padoa Schioppa, annuncia che dopo la firma del contratto con gli statali, sembra che i conti non tornino e che pertanto “è probabile una manovra di modesta entità sui conti del 2007”; contestualmente raccomanda la chiusura dell’accordo sulle pensioni prima del documento di previsione finanziaria per il 2008.

Cos’è che non capisco? Ma come, non c’era il famoso “tesoretto” al quale tutti volevano attingere per i propri interessi di bottega e che anche il nostro Premier aveva indicato come fondo per “tutelare e sorreggere maggiormente la famiglia”?

Ma come, aggiungo io, non abbiamo i soldi per la benzina nelle auto della Polizia e si pensa a tanti bei sogni? E poi, con il “tesoretto” in saccoccia si ipotizza una manovra correttiva dei conti per il 2007?

No, qui c’è qualcosa che non riesco a capire, perché mi sembrano tutte notizie congliggenti che non riesco a far combaciare.

Spero che qualcuno di voi ci capisca più di me ed abbia la buona creanza di spiegarmi qualcosa, ma spostando la situazione dello Stato a quella di una famiglia, mi sembra come se il capofamiglia che ha vinto al Superenalotto una cifra discreta (il tesoretto), non riesca a mettere insieme il pranzo con la cena (affitto degli immobili o benzina); aggiungo che si vede costretto a ricorrere ad amici e parenti (la manovra finanziaria aggiuntiva) per far fronte alle spese ordinarie della casa.

Ma è proprio così o sono impazzito??!!”


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