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mercoledì, aprile 25, 2007

ANCORA INFANZIA VIOLATA 

Quindici bambini tra i quattro e i cinque anni, frequentatori di una scuola materna a Rignano Flaminio – un paese tra Roma e Viterbo – sarebbero stati ripetutamente violentati e “usati”, non dal solito e purtroppo frequente “orco”, ma da una sorta di associazione a delinquere che aveva la sede principale nella scuola frequentata dai bambini (tre maestre e la bidella), il marito di una delle insegnanti (noto autore televisivo) e un benzinaio cingalese del paese; le quattro donne e i due uomini sono stati arrestati.

Prima di ricostruire l’accaduto, dobbiamo chiederci se si poteva fare qualcosa: l’inizio dell’inchiesta è del luglio del 2006, ma lo scandalo è esploso nell’ottobre successivo, quando i Carabinieri si sono presentati nella scuola ed hanno prelevato due delle tre maestre adesso arrestate e la bidella, per sottoporle a formale interrogatorio; a quell’epoca nel registro degli indagati vennero iscritti tutti e sei gli elementi arrestati, ma solo il 20 febbraio scorso le tre maestre e la bidella sono state sospese in via cautelativa dal servizio; mi chiedo: non si poteva fare un po’ prima; non si potevano accelerare i tempi, visto che i bambini hanno continuato a frequentare la scuola fino ad ora sempre con le stesse paure e le stesse “immagini violente” nei loro occhi e nelle loro menti??

Una frase pronunciata dall’avvocato della difesa mi lascia perplesso: “per ora ci sono solo le parole di bimbi che hanno appena 4 anni”; per la verità c’è ben altro, ci sono i certificati medici che attestano strani arrossamenti nei genitali (in due casi sembra accertata addirittura la violenza sessuale) ed anche escoriazioni, sempre nelle stesse zone; e non ci dimentichiamo – né l’avvocato ma neppure tutti noi – che i bimbi avevano già lanciato precisi segnali di disagio e specifiche avvertenze (l’uomo nero disegnato sempre nudo). Sarebbe stato compito di “qualcun’altro” prendere provvedimenti; e invece tutti a trincerarsi dietro l’insospettabilità delle maestre (quasi sessantenni) e così si è andati avanti fino ad ora.

“Siamo amareggiati perché ci è mancato l’appoggio delle autorità scolastiche”: così denuncia il Presidente dell’Associazione Genitori; il Ministro Fioroni, annunciando che il suo ministero si costituirà parte civile, afferma che “tali atti, che pure sono attribuibili alle responsabilità dei singoli, non mi esimono dal chiedere scusa alle famiglie coinvolte”. Bravo!!

Ritorniamo alla vicenda e vediamo come si sarebbe svolta: anzitutto, come ho detto non c’è il pedo-pornografo, l’orco, ma c’è invece una associazione messa in piedi per lucrare su quelli che amano vedere i piccoli corpi fare cose che non dovrebbero: quindi tutta la compagnia si spostava nella vicina casa di una insegnante dove sembra che ci sia stato il “set” dentro il quale venivano girati i filmini in questione; attori i bambini e il benzinaio, addetto alle riprese il marito di una insegnante che ha già esperienza di televisione ed anche ad alto livello (è stato co-autore di Buona Domenica).

Fatto il prodotto, mancava soltanto di metterlo in commercio, trovando l’opportuna strada per invogliare gli amanti del genere: non sappiamo (o almeno io non lo so) se questi film siano già stati introdotti nel giro della pedo-pornografia, certo che se circolano in Internet, sarebbe opportuno che il nucleo speciale di Polizia Postale trovasse il modo di bloccarli, onde evitare a questi bambini ed alle loro famiglie un potenziale ulteriore choc.

Si poteva fare di più e di meglio? Credo di si e le scuse del Ministro (onest’uomo) mi confortano in questa idea.

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