domenica, marzo 04, 2007
IO CONFESSO
Purtroppo, sono costretto a confessare di non aver visto niente del Festival di Sanremo, ma proprio niente, neppure qualche spezzone per caso; quindi non ho mai visto – per la verità non l’ho neppure mai sentito nominare - tale Simone Cristicchi che, a quanto mi comunicano i giornali di oggi, avrebbe trionfato nella classifica finale, battendo addirittura un mostro sacro come Al Bano e un altro – per me – sconosciuto, tale Piero Mazzocchetti.
Un pregio lo voglio subito riconoscere ai due giovani a me sconosciuti: entrambi hanno un cognome decisamente impronunciabile, ma a nessuno dei due è venuto in mente di presentarsi con un “nome d’arte”, e questo conferisce loro una serietà d’intenti assolutamente da non trascurare.
Allora, non posso parlare delle canzoni perché non ne ho sentita neppure una; non posso parlare dei testi delle canzoni perché non li conosco; e quindi l’unica cosa da fare è buttarla in polemica e ritirare fuori i compensi che alcuni dei partecipanti (presentatore, co-presentatrice e alcuni ospiti, sono riusciti ad ottenere, in barba alle norme di legge, un compenso più alto di quello annuale del presidente della Corte di Cassazione (termine di paragone utilizzato in “finanziaria”).
Questa volta, a ritirare fuori la storia del compensi è addirittura il premier, Romano Prodi, che nel corso di una intervista radiofonica ha affermato: “Sono assolutamente contrario a questi ingaggi folli; ma se ti metti a fare la tv commerciale e ci sono concorrenti che danno un milione di euro, purtroppo glieli deve dare anche
Questo il “Prodi pensiero”, tra l’altro anche abbastanza equilibrato, che però ha scatenato una ridda di polemiche; ha cominciato Baudo replicando “è chiaro che questo discorso del presidente del consiglio è populista, parla per il consenso, per accontentare la gente; il problema è se vogliono smantellare
Ha replicato anche il Direttore di RAI 1, Del Noce, che ha buttato la polemica più sul piagnisteo: “Quanti artisti muoiono in povertà? Il sistema dello spettacolo è complesso, criticare singoli compensi è moralismo facile”.
Insomma, hanno tutti ragione, quelli che prendono i miliardi, quelli che si permettono di criticarli e quelli come me che se ne fregano del Festival e si sentono defraudati di tutti quei soldi che in apparenza sembrano spesi male.
A proposito, visto che sono a confessare i miei “peccati”, sono costretto ad aggiungere che oltre a non aver visto neppure un minuto del Festival di Sanremo, non mi sono mai sintonizzato su nessuna TV che manda in onda “Il Grande fratello”; sono consapevole della gravità del mio operato e quindi mi rimetto alla clemenza della corte – come si dice in gergo giudiziario – aspettandomi una giusta e severa punizione.
Che dite, se prometto di guardare per una settimana Luca Giurato a “Uno Mattina”, avrò uno sconto di pena? E se aggiungessi “La prova del cuoco” con Antonella Clerici?
Non credete che mi meriterei almeno una “beatificazione”?