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sabato, marzo 10, 2007

I NOSTRI PARLAMENTARI I PIU’ PAGATI D’EUROPA 

Il prestigioso quotidiano statunitense”Herald Tribune” ha dedicato nei giorni scorsi un servizio agli stipendi dei parlamentari italiani che - a detta del giornale americano, ma lo sapevamo anche da soli – sono i più pagati e privilegiati d’Europa.

I loro stipendi (16.000 euro più l’assegno per il “portaborse” e quindi si supera i 20.000 mensili) sono più del doppio dei loro colleghi francesi (7.000 euro) e addirittura oltre il triplo degli svedesi (5.000 euro); questi dati il giornalista americano non li ha ottenuti da una sua indagine svolta in Italia, ma li ha estratti semplicemente da un gustoso (per vari aspetti) libro di Cesare Salvi e Massimo Villone, entrambi credo, sicuramente il primo, deputati in Parlamento: il titolo del volumetto è “Il costo della democrazia”.

Un piccolo commento e poi passiamo oltre: i due deputati – entrambi di sinistra – forse avrebbero mostrato maggiore coerenza se contemporaneamente all’uscita del libro avessero presentato un disegno di legge per dimezzare le prebende dei nostri politici professionisti.

Torniamo ai nostri deputati e vediamo che in ogni ordine e grado – dagli europarlamentari fino ai rappresentanti delle amministrazioni locali – i nostri eroi sono largamente in testa a livello europeo (con gli altri paesi non c’è proprio corsa!!).

Questa pletora di persone, sia detto per inciso, sono ben 150.000 nei vari livelli, cifra che sale addirittura a 450.000 se vengono compresi anche i collaboratori e consulenti collegati a diverso titolo ai parlamentari o agli altri “rappresentanti del popolo”, insomma i già citati “portaborse”.

Tutti insieme questi signori – che si dedicano, non dimentichiamolo mai!!, al nobile mestiere di tenere alta la democrazia – costano allo Stato 1,85 miliardi di euro, che rapportati al vecchio conio sono circa 3.500 miliardi di lire: una follia, una cifra che detta così ho paura che faccia rimpiangere altri tipi di regime dove forse si spende meno e si hanno – grosso modo – gli stessi diritti.

A queste cifre – pagate in contanti con regolare “busta paga” – dobbiamo aggiungere i famosi benefit, che poi sono la possibilità di usufruire di determinati servizi (aerei, treni, navi, mensa in Parlamento – dove si mangia splendidamente – parrucchiere per uomo e donna, teatri e cinema, ecc.) in forma assolutamente gratuita.

Mi raccontano che il “disobbediente” Caruso è stato visto montare su un treno a Napoli insieme al suo codazzo di “collaboratori” e sedersi tutti quanti, in forma anche spocchiosa, in uno scompartimento di prima dove era prevista la prenotazione, ma la tessera del parlamentare supera ogni altra cosa!!

Vogliamo chiudere con una battuta? Il segretario del Sindacato autonomo di Polizia, Filippo Saltamartini, a margine dei tagli della finanziaria, ha dichiarato; “Non c’è un soldo neanche per creare gli archivi del DNA. E i parlamentari potrebbero dare un segnale, pagandosi le scorte di tasca propria!”

Il signor Saltamartini è stato immediatamente ricoverato in osservazione in uno ospedale psichiatrico, quelli che prima si chiamavano manicomi, perché una proposta del genere la può fare soltanto “un matto”!!

Da notare che, essendo lo stipendio medio annuo di un italiano pari a 22.000 euro, un parlamentare è in linea con questo parametro, con la differenza che il suo è uno stipendio mensile e non annuale: c’è una bella differenza!!


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