domenica, marzo 25, 2007
COMPRERESTE UN'AUTO USATA DA LUI ?
Con il ventilato arrivo di un nuovo politico nella vicenda di “vallettopoli”, si riaprono le polemiche sulla tutela della privacy a politici, VIP e persone comuni; il politico in questione, stando a quanto asserito da una splendida trentenne, mora e dal fisico mozzafiato, avrebbe partecipato ad una crociera su una barca insieme ad un italiano, un americano e due donne oltre ad un transessuale (non ci facciamo mancare niente!!); in quella occasione si sarebbe fatto uso a più riprese di cocaina: da notare che tale uso non comporta alcun reato di ordine penale.
Mentre la splendida ragazza annuncia – sotto anonimato – di essere pronta a rivelare tutto al P.M. di Potenza, da più parti si comincia già ad invocare l’assoluta tutela circa il nome del politico in questione, commettendo – a mio avviso – due errori.
Il primo è quello di vietare ai giornali la pubblicazione di quello che, lecitamente, vengono a conoscenza; la stampa dovrebbe essere libera di scrivere su tutto e su tutti, salvo poi essere chiamata a rifondere il danno in sede civile se il giudice accerta che ha sbagliato; così avviene in tutti i paesi avanzati e da nessuna parte si sognano di mettere il bavaglio alla libera stampa, perché altrimenti si comincia con il vietare la pubblicazione del nome del politico che si apparta con una prostituta o con un travestito e si arriva – il passo è brevissimo – a vietare altre cose che la pubblica opinione deve conoscere ed invece le vengono taciute.
Il secondo errore che viene commesso in questa circostanza è quello di citare una supposta privacy particolarissima che il politico dovrebbe o non dovrebbe avere; in proposito vorrei citare il titolo di questo post - che discende da uno slogan delle campagne mediatiche americane – ed arrivare al succo della questione: comprare un’auto usata è il massimo della fiducia che si ripone in un individuo.
Ritorniamo allora al politico che si intrattiene con prostituta, travestito o altre categorie goderecce, facendo caso mai uso di cocaina (per tirarsi su): il problema che dovrebbe apparire agli occhi della pubblica opinione è che egli abbia smentito categoricamente tutto e il contrario di tutto (perfino l’evidenza), mentre le cose appaiono in tutta la loro chiarezza, ed arrabbiarsi per questo suo comportamento.
Mi spiego con un “vecchio esempio”: ricordate il bravo Clinton, sputtanato per un cunnilinguo nella Sala Ovale con una stagista? Ebbene, l’opinione pubblica americana si è imbufalita non per il fatto in se, ma perché il Presidente ha mentito, negando – finché ha potuto - anche l’evidenza ed ha tratto la seguente conclusione: se menti su questo mi puoi mentire su tutto!
Ecco, anche ai politici nostrani dovrebbe essere applicata questa regola: niente colpa per l’evento in se (appartarsi con prostituta, travestito o altro e sniffare cocaina), finché tutte queste cose non comportano reati penali, lasciando che il seguito avvenga tra il politico e la sua famiglia (come avviene per ognuno di noi), ma pretendere da lui la massima verità e la massima trasparenza, perché – come dicevo sopra – se menti su questo puoi mentire anche su tante altre cose, queste sì di pubblico interesse.
Spero di essere stato chiaro e di avervi presentato un modo di vedere che non si legge spesso sui quotidiani che vanno per la maggiore; a questo proposito torna a fagiolo il mio vecchio slogan “meditate, gente, meditate”!