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giovedì, marzo 01, 2007

CENCIO DICE MALE DI STRACCIO 

Il titolo di questo post – quanto mai azzeccato per quello che segue – è un modo di dire delle mie parti, nel quale si allude a due “simili” che si insultano a vicenda, ognuna rinfacciando all’altro quello che poi è lui stesso.

Ricordate che proprio ieri l’altro ho citato la modifica alla finanziaria messa in atto per pagare “quanto valgono” la Hunziker (un milione di euro) e Baudo (750 mila euro) in occasione del Festival di Sanremo; infatti, la legge dello Stato prevederebbe un compenso massimo di 272 mila euro, bellamente triplicato (Baudo) e quadruplicato (la bella Michelle); sulla base di questo strappo alla regola, si apre un altro fronte nel famoso “assalto alla diligenza”: il decreto Bersani riduce a 110 milioni di euro il finanziamento (finora 450 milioni di euro) previsto per lo sport.

E quindi, dopo le lamentele di “Cencio” (interpretato da Del Nove, Direttore di RAI 1, in quanto organizzatrice del Festival), si ha quelle di “Straccio”, cioè del Presidente del CONI, Gianni Petrucci, che ha così tuonato: “Hanno modificato una norma della finanziaria per il Festival, che io rispetto (sic!), ma non credo che lo sport meriti minore considerazione. Spero che si voglia evitare l’assurdo che l’Italia si presenti alle Olimpiadi di Pechino 2008 con le assenze di molti atleti a causa dei tagli del decreto”.

A questa bordata ha replicato Del Noce, in arte “Cencio”: “Credo che lo sport sia l’unico pulpito da cui non possono certo venire prediche”, alludendo in maniera pesante alle disavventure di “calciopoli”, ai compensi miliardari di molti dei protagonisti della domenica ed alle disavventure nel campo della violenza.

Punto sul vivo, l’altro personaggio (“Straccio”), al secolo Gianni Petrucci, l’ha buttata sul sentimentale ed ha tirato fuori dalla manica i motivi ed i nomi migliori di cui lo sport può – a ragione - gloriarsi: “Io rispetto l’amico Baudo, ma non posso accettare che atleti come Baldini, Bertini o la Vezzali e la Pellegrini possano valere meno”.

Ma la mossa di “Straccio” ha avuto effetto immediato, tant’è vero che il Ministro Melandri ha subito telefonato a Petrucci per rassicurarlo che “il ministero dell’economia darà un immediato parere chiarificatore sull’applicabilità del decreto Bersani allo sport”, il che – traducendo il politichese in una lingua più chiara – significa che anche quella norma verrà stracciata.

Il colmo dell’ironia (beati loro che se la possono permettere) l’ha comunque raggiunta lo “scudiero di Cencio”, cioè Baudo, quando ha dichiarato: “Con i miei compensi (ripeto 1 miliardo e mezzo del vecchio conio) rispetto ad altri colleghi venuti a Sanremo, potrei fare al massimo il loro valletto…”; della serie: all’impudenza non c’è mai limite!

E così, sia Cencio che Straccio – capi indiscussi di due bande di predoni dei soldi pubblici – risulteranno vincitori di questa amena contesa o – diciamo meglio – avranno ottenuto di far fare marcia indietro allo Stato in materia di soldi e potranno continuare tranquillamente nelle loro scorrerie vergognose ed ai limiti della legalità.

Che dire in chiusura di questo post? Forse possiamo ricorrere ad uno dei tanti modi di dire che recita “al peggio non c’è mai limite”, ma – almeno per me – non mi appare come soddisfacente; meglio allora il vecchio, abusato, ma mai domato “meditate, gente, meditate!.


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