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domenica, febbraio 11, 2007

LIBERALIZZARE LA BENZINA ??? 

Dopo lo sciopero (o meglio la serrata) dei benzinai nei giorni scorsi, se ne prevede un’altro più lungo (4 giorni anziché 2) a cavallo tra la fine del mese di febbraio e l’inizio di marzo; quale il motivo del contendere? Nel contesto dell’ultima “lenzuolata” (così è stata definita dalla stampa) di liberalizzazioni messa in piedi dal Ministro Bersani, un posto di rilievo – a suo dire – l’avrebbe la possibilità di mettere i distributori di benzina all’interno dei Centri Commerciali, operazione che dovrebbe portare ad una diminuzione non indifferente del costo dei carburanti.

Alcuni commenti s’impongono: il primo è che trovo comodo (per non dire scandaloso) che lo Stato si preoccupi della diminuzione di un prodotto sul quale grava pesantemente la tassazione erariale: pensate che quando mettiamo 10 euro di benzina, sette circa vanno allo stato ed i rimanenti tre vengono divise tra i petrolieri, i raffinatori, i trasportatori e, per ultimo, i benzinai, cioè l’anello finale della filiera che ha l’incombenza di distribuire il prodotto.

Questi tre miseri euro che vengono suddivisi tra vari operatori del settore, sono adesso sotto l’occhio vigile del Ministero dell’Industria e sembra che – tra i vari componenti del settore distributivo, sia stato scelto l’ultimo (cioè i benzinai) per cercare un risparmio per gli utenti.

Ho già detto che tra il benzinaio sotto casa e Moratti non ho dubbi su chi abbia più soldi; ma voglio aggiungere che per Bersani è molto più facile attaccare il benzinaio che Moratti, stante le tante “protezioni” che quest’ultimo ha anche in campo politico.

Meno reverenzialità pare dimostrare la Procura di Roma che sembrerebbe essere scesa in campo sia contro i petrolieri che i benzinai: per i primi si sta indagando circa una sorta di “cartello” che esisterebbe in forma surrettizia per le variazioni dei prezzi, mentre per i secondi si sta esaminando il fatto della disattivazione, durante la recente serrata, dei self service che invece, per legge, dovrebbero rimanere sempre aperti.

Per quanto attiene l’attività dei petrolieri, mi sembra di ricordare che anche l’Antitrust ha aperto una istruttoria formale nei confronti di nove compagnie petrolifere accusate di scambi di informazioni, modifiche pilotate dei prezzi ed alterazione delle regole di mercato; in una parola “cartello”, eventualità che adesso è anche all’esame della magistratura.

Se volete, possiamo fare una scommessa: i benzinai qualche guaio lo passeranno, anche perché vanno ad impattare una riforma che per Bersani è qualificante ed anche perché intralciano l’attività dei Centri Commerciali (leggi Coop) che si stanno già attrezzando per mettere in piedi questa nuova vendita.

Per quanto riguarda invece i petrolieri, lì ci sarà da lottare maggiormente, perché agli stramiliardi che possono essere gettati nella mischia, si aggiunge il potere politico che essi hanno come categoria, potere che è ben più difficile intaccare di quello dei benzinai, oppure dei parrucchieri e dei farmacisti (tanto per citare alcune delle ultime liberalizzazioni).

Comunque sia, entrambe queste categorie (petrolieri e benzinai) stanno all’interno di quei famosi 3 euro su 10; possibile che a nessun ministro venga in mente di andare a toccare quegli altri 7 euro che fanno elevare così tanto il prezzo dei carburanti??


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