giovedì, febbraio 08, 2007
I NOSTRI "OPINIONISTI"
Per il termine “opinionista” mi soccorre, come al solito il Devoto-Oli che, alla voce corrispondente indica: “persona chiamata a dare l’interpretazione di un fatto o la formulazione di un giudizio in corrispondenza di un evento”; e fin qui non mi sembra che ci sia niente da eccepire, in quanto – come si dice – su fatti controversi, ogni opinione è lecita.
Dov’è che il problema si complica? Quando questa “opinione” viene emessa attraverso un media potentissimo come la televisione, così da diventare non più “l’idea di Tizio su quel fatto”, bensì la spiegazione a tutti i telespettatori di come è avvenuto o avrebbe dovuto avvenire quel fatto; cioè – in concreto – la voce dell’opinionista che parla dal teleschermo assume una sua estrinseca validità solo per effetto dell’autorevolezza che il mezzo televisivo ha, oppure – diciamo meglio – noi gli attribuiamo.
Lasciamo pure da parte l’aspetto dell’autorevolezza dei mezzi televisivi – che io non riconosco a nessuno di loro – per andare a parlare invece di coloro ai quali viene appiccicata la patente di “autorevole opinionista”; prima di proseguire vorrei chiarire che questa assegnazione non la facciamo in forma “conscia”, cioè usando tutte le nostre facoltà intellettive, ma in maniera “inconscia”, cioè in qualche modo subornati dal mezzo televisivo che siamo abituati a frequentare e quindi a dargli l’autorevolezza di cui sopra parlavo.
E adesso vediamo di chi stiamo parlando quando citiamo il termine “opinionista televisivo”: cito soltanto alcuni nomi tra i tantissimi che mi verrebbero in mente, anche perché mi sembrano i più qualificati a interpretare il ruolo di “cattivi maestri” che da ora in poi vorrei affidare loro.
Cominciamo da Stefano Bettarini, ex calciatore, bella figura di macho, divenuto celebre alle masse soprattutto per avere sposato Simona Ventura; ebbene, questo signore che non riesce a mettere insieme due parole che abbiano senso comune, appare come opinionista tutte le domeniche nella trasmissione pomeridiana di Canale 5 e quando qualcuno tra i critici televisivi ha provato a eccepire qualcosa, la conduttrice, tale Perego, si è rivoltata come una furia e ha difeso a spada tratta le “capacità” di quel signore.
Abbiamo anche di meglio, quando parliamo della non più giovanissima, ma molto ben rifatta, Alba Parietti: questa signora che ha attraversato gli ultimi cinquanta anni a passo di carica ed è passata di mano varie volte, facendo sempre la sua figura, adesso si propone – o meglio la fanno proporre – come una “opinionista” e frequenta trasmissioni anche celebrate del tipo di “Porta a Porta” ed altre similari; mi chiederete, ma opinionista di cosa? Risposta: quando uno non sa niente si qualifica come “tuttologo” e questo è la matura Alba.
Ho solo citato due che – a mio parere – rappresentano altrettanti “cattivi maestri, i quali hanno la fortuna/sfortuna di parlare da una cattedra che conferisce loro autorevolezza e sapienza: mi direte che non è colpa loro se li chiamano a concionare su tutto e su tutti, ed io – di buona grazia – vi do ragione, aggiungendo però che di qualcuno la colpa deve pur essere, altrimenti qui si continua ad assolvere tutti e…vediamo bene come ci ritroviamo!!
Provo a dire, in due parole, di chi è la colpa – secondo me – di questa situazione, ripetendo un concetto che ho espresso varie volte: cari amici, la colpa è certamente di noi stessi che non siamo sufficientemente educati alla scelta di programmi almeno non diseducativi; e questa colpa discende da una carenza nella nostra conoscenza semiologica del linguaggio tipico del mezzo televisivo (ormai il più importante mass media) e quindi il mio invito, al termine del post odierno è: impariamo, gente, impariamo, sennò continuano a fregarci!!