martedì, gennaio 09, 2007
I MODERNI "EROI"
“Beato il Paese che non ha bisogno di eroi”, recita una celebre frase di Brecht ed io - debbo ammetterlo - l’ho usata varie volte, forse qualcuna anche a sproposito; adesso c’è l’occasione per dire la frase a fronte di un evento che la giustifica in pieno; come al solito cominciamo dal fatto, cioè dalla vicenda.
Sabato scorso, Gianluigi Barbieri, un trentaduenne disabile, si trova ad usufruire di un bus (il numero 40) che lo porta da Stazione Termini a Piazza Navona; all’improvviso si accorge di tre uomini che fanno finta di barcollare, uno dei quali si avvicina ad una signora e gli mette una mano dentro la borsetta nel più classico gesto da borseggiatore; la signora non si accorge di niente e il malvivente continua a rovistare nella sua borsa fino a quando uno dei passeggeri – appunto il nostro simpatico Gianluigi – le grida una frase di allarme: “Signora, stia attenta, la stanno rapinando!”.
Non viene riportato da nessun giornale la reazione della “quasi derubata”, la quale alla prima fermata è scesa ed ha fatto perdere le tracce, mentre si conosce – per merito di un giornalista presente casualmente sul bus – quella dei rapinatori che, rivolgendosi al nostro eroe gli hanno gridato “Brutto handicappato, stai zitto e fatti gli affari tuoi”, accompagnando la frase con alcuni calci e pugni.
Alla prima fermata sono scesi tutti (la signora, i rapinatori e il giovane Gianluigi), mentre sull’autobus è rimasto il giornalista che subito dopo ha lanciato l’allarme ed è riuscito a convocare una sorta di conferenza stampa nella quale ha spiegato alle telecamere di tutte le TV italiane quanto era accaduto.
Nessuno conosce il nome del coraggioso handicappato e questo mistero rimarrà tale fino al giorno dopo quando il giovane, vedendo i servizi televisivi, si rende conto di essere lui il personaggio di cui parlano e si presenta alla stampa e, soprattutto, alle autorità di Polizia per cercare di identificare i malviventi (uno lo ha riconosciuto nelle foto che gli sono state mostrate ed è attivamente ricercato).
Da quel momento il bravo Gianluigi è diventato un “eroe”, intervistato da tutte le TV, ricevuto dal Sindaco della Capitale che non ha perso tempo per farsi della pubblicità; insomma, è diventato un personaggio.
Ma cosa avrebbe fatto di così straordinario? Semplice, ha fatto il proprio dovere, cioè quando ha visto un atto criminoso, anziché girarsi dall’altra parte, è intervenuto avvisando la vittima e subendo le conseguenze del suo gesto (offese, calci e pugni).
Già, il proprio dovere, si fa presto a dirlo, ma poi quando ci troviamo di fronte alla realtà si trema come foglie; dal racconto del giornalista presente sull’autobus (per la cronaca si chiama Marco Cappeddu), nessuno dei presenti è intervenuto, addirittura la signora quasi rapinata se ne è andata senza fare denuncia o altro ma alla ricerca soltanto del quieto vivere; il conducente dell’autobus, al quale il giornalista aveva detto di non aprire alle fermate e di condurre l’autobus fino ad un posto presidiato dalle forze dell’ordine da lui avvertite telefonicamente, ha disatteso il consiglio ed ha aperto le portiere alla prima fermata, facendo così dileguare i rapinatori: “avrei potuto essere accusato di interruzione di pubblico servizio” ha detto!
Dopo i commenti del Sindaco, “Roma è come Gianluigi, generosa onesta e attenta”, la frase più bella viene proprio dal diretto interessato che nella sua disarmante semplicità ha detto: “Ma cosa ho fatto? Una cosa normale: nient’altro che consigliare a una signora di stare attenta a ciò che le stavano facendo!”.