giovedì, gennaio 18, 2007
ETICA E POLITICA
Forse uso impropriamente questi due termini (“etica e politica”) per etichettare una vicenda di casa nostra (Vicenza) che apparentemente ha poco a che spartire con le suddette parole, ma se non adopero queste devo citare termini diversi come “bottegai”, “interessi elettorali” o altro del genere che striderebbero con il dibattito in corso.
Come al solito, due parole per riepilogare la vicenda: fin dalla fine della guerra (1945), guerra che – è bene ricordare – abbiamo perso, la base aerea di Dal Molin, vicino a Vicenza, è stata uno dei capisaldi della difesa Nato in Europa; vi è stanziata la metà circa di una brigata aerotrasportata, la cui restante metà è alloggiata in una analoga base in Germania.
Recentemente, ma con ancora al comando il governo Berlusconi, gli U.S.A. prospettano una diversa soluzione di questa aerobrigata: sarebbe preferibile, per loro, schierarla tutta in Italia, ma la base di Dal Molin non la conterrebbe; quindi viene richiesta una sorta di autorizzazione per il raddoppio (quasi) degli edifici del contingente militare, con l’avvertimento che – in presenza di parere negativo – la base verrebbe smantellata ed i militari avrebbero una diversa collocazione: o raggrupparsi in Germania, oppure creare una nuova base in Bulgaria che farebbe carte false per ospitarli. Ovviamente il governo Berlusconi concede l’autorizzazione di massima per il raddoppio degli edifici e adesso, la cambiale arriva a scadenza.
Già, perché adesso il governo che è subentrato a Berlusconi ha al suo interno varie componenti antiamericane e quindi l’autorizzazione rientra in discussione: sul piano squisitamente locale viene prospettata l’eventualità che in caso di smantellamento della base, gli italiani impiegati civili della stessa verrebbero licenziati in tronco (si parla di un migliaio di persone) e, ancora più pesante, forse, sarebbe la situazione per quanto concerne l’indotto, cioè tutte quelle attività, anche ricreative, che ruotano attorno alla base ed ai suoi componenti.
In queste condizioni è ovvio che le autorità locali – Sindaco, Provincia e Regione – si siano schierate per la concessione dell’autorizzazione, mentre le componenti regionali dei partiti di estrema sinistra hanno messo in piedi tutta una serie di manifestazioni contro tale concessione invocando un referendum tra la cittadinanza.
La posizione del governo – illustrata personalmente dal Premier, Prodi – è stata netta a favore della concessione del permesso, anche per non vanificare una autorizzazione concessa dal precedente governo, atteggiamento che sarebbe visto, come minimo, come uno sgarbo nei confronti degli U.S.A.
E adesso torniamo ai due termini e definiamoli con precisione: “politica” si definisce l’attività messe in atto per acquisire sempre maggior potere da spartire con gli amici; “etica” invece è il comportamento dell’uomo di fronte ai concetti del bene e del male.
Dato questo, vediamo chi si è comportato secondo etica e chi secondo politica: le forze politiche (lo dice la parola) fanno tutto in funzione del ritorno del consenso e quindi per raggiungere sempre maggior potere; anche l’estrema sinistra, pur sapendo di dare una grossa bastonata all’economia della zona, difende coloro che l’hanno votata e che sperano continui a farlo; i cittadini del vicentino interessati in qualche modo alla permanenza degli americani si sono comportati così per interessi di mera bottega (politica), mentre gli altri che invocano la chiusura della base aerea seguono soltanto le direttive di Roma e….basta.
Ma allora, di etico non c’è niente?? Parrebbe proprio di no!