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martedì, gennaio 02, 2007

E' COMINCIATO COME GLI ALTRI ANNI 

Gli indicatori che ho potuto verificare mi inducono a ritenere che, purtroppo, non è cambiato niente; però c’è da chiedersi perché diavolo avrebbe dovuto cambiare qualcosa, dato che quelli che dovrebbero cambiare stanno proprio bene così!

Ed allora vediamo questi indicatori – ricavati come sempre dai mass media – e cominciamo con il “solito” discorso del Presidente della Repubblica: anche quest’anno si tratta delle solite cose, tipo “i partiti devono smettere di farsi la guerra ma cercare di collaborare pur mantenendo la propria identità”, oppure l’invito alla gente a “occuparsi sempre più della politica, di entrarci dentro per far sentire la loro voce”; ed altre amenità del genere che se non sono stereotipi io sono Richard Gere.

Cominciamo dalla prima frase che si riferisce alla guerra dei partiti: notare che la rivolge un Presidente che prima di fare questo mestiere ha fatto – per tutta la vita – solo il funzionario di partito e, in particolare, di un partito comunista che ha sempre propugnato la lotta alla “sua” destra e la distruzione di tutto quello che stava alla “sua” sinistra; basta ricercare i discorsi degli anni ’70 e ’80 per renderci conto di quello che dico e badate bene che a fare questi discorsi era anche il buon Napolitano, adesso tutto rivolto a giocare di rinterzo addirittura con il Papa.

La seconda affermazione – quell’invito alla gente ad entrare nella politica – è dello stesso identico tenore, cioè trasuda ipocrisia da tutti i pori: la gente, per tutti gli uomini politici (e, ripeto, il nostro Presidente è sempre stato soltanto un uomo politico, cioè uno che non ha mai guadagnato 100 lire con un altro mestiere) è sempre stata soltanto una miniera di voti attraverso i quali ottenere il potere, vero ed unico oggetto del desiderio di qualsiasi politico; quanto poi all’entrare in politica da parte della gente comune, ricordatevi che c’è sempre in vigore la vecchia affermazione “non disturbate il manovratore”, di qualunque colore esso sia.

Tutto questo – il discorso del Presidente – avveniva nella serata tra il 31 e il 1; allora andiamo avanti e cerchiamo tutti gli altri stucchevoli stereotipi che ci ritroviamo tutti gli anni davanti: cominciamo dai botti di capodanno e dai feriti che sono stati medicati ai Pronto Soccorso per ferite, anche gravi, dovute all’imprudenza che, in molti casi, definirei incoscienza, come ad esempio, la moda di sparare all’impazzata con fucili e pistole “vere”: si compilano statistiche e si fanno le variazioni con gli anni precedenti, quando alla stragrande maggioranza delle persone non interessa un fico secco.

C’è poi la sequela delle feste nelle varie città italiane ed estere, con i VIP regolarmente assenti dalle libagioni di massa e rinchiusi in ben muniti ambienti dove hanno festeggiato con pochi intimi: ho letto che a Mosca, tra gli ultramiliardari che abitano quel paese, è scoppiata la moda di invitare il VIP alle loro feste; sembra che per alcuni si sia arrivati ad offrire – per un paio d’ore di presenza – addirittura 2 milioni di dollari.

Tutto questo alla faccia di coloro che hanno trascorso la notte sotto lo stesso cartone, cercando di scaldarsi e di stordirsi con un po’ di cattivo vino e dopo avere ingerito tutto quello che sono riusciti a racimolare.

Il primo dell’anno, alla Stazione Termini, i volontari della Charitas hanno allestito un “banchetto” per i poveri e le immagini che ci ha rimandato la nostra televisione ci mostrano delle persone “come noi”, cioè non dei clochard, ma solo della gente che ha perduto il lavoro a 50 anni e non è riuscita a trovarne un altro, oppure pensionati che non arrivano alla fine del mese e si fanno aiutare spesso da questi enti assistenziali.

Come mi sono sembrati in contrasto questi due modi di trascorrere le festività di fine anno, quanto livore ho provato per tutti coloro che detengono le fortune del pianeta e che se le tengono ben strette, quanta rabbia c’è stata nei discorsi che ho fatto anche a tavola, con amici e parenti, nell’apprendere che il signor Moratti (dsi mestiere petroliere) avrebbe stanziato 100 milioni di euro per rinforzare la sua Inter (da notare che io sono interista).

E mi sono chiesto – ma lo chiedo anche a voi – possibile che Lassù non ci sia qualcuno che ponga rimedio a tutte queste storture; possibile che non venga trovato un sistema per ovviare a queste cose che riducono l’umanità allo stesso livello del branco di gorilla, dove il più forte comanda ed ha tutte le femmine a disposizione, mentre gli altri maschi debbono subire, fino a quanto il “dominante” non viene sfidato e battuto da un altro maschio.

Non mi sembra che ci sia la minima volontà di cambiare qualcosa, non mi sembra che ci sia la capacità di cambiare qualcosa. E allora non ci resta che sperare nelle nuove generazioni, quelle che attualmente sono alle Scuole Medie e che non mostrano nessun interesse se non per i “giochi di ruolo” o per le play-station, che non conoscono niente di politica e che se gli chiedi chi era Garibaldi ti rispondono con la frase “un cantante rock”. Chissà che da questa nuova categoria umana non possa venire quello che noi non siamo riusciti a realizzare: una sorta di rivoluzione mondiale che assegni ad ognuno quello di cui ha bisogno e che non faccia eccezioni di sorta, del tipo colore della pelle, luogo di nascita e via di questo passo.

Certo che per noi è una grande sconfitta, vedere il mondo che sta avvitandosi sempre più attorno a poche isole di benessere e gli altri fuori ad aspettare che si apra la porta e qualcuno venga ammesso all’interno.

Scusatemi se sono stato così rancoroso e prolisso, ma sapete bene che non riesco a fingere nei miei scritti e quindi, quello che avevo dentro ho dovuto….scaricarvelo addosso!!


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