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giovedì, dicembre 14, 2006

GOVERNO, FAI QUALCOSA DI SINISTRA!! 

Ho parafrasato la famosa invocazione rivolta da Nanni Moretti a Massimo D’Alema, quando era Presidente del Consiglio; ovviamente l’ho rivolta all’intero governo, trattandosi di una compagine di coalizione assai variegata che va da Mastella (centro-destra) a Diliberto e compagnucci vari (estrema sinistra).
Ma questo appello a fare “qualcosa di sinistra” non ha alcun significato né politico né partitico, ma soltanto vuole indicare che i cosiddetti “meno abbienti” non riescono ad intravedere in questa finanziaria niente che si traduca in provvedimenti a loro favore come sarebbe stato da attenderci da un governo così spostato verso sinistra.
Perché certo non potrà considerarsi tale la norma che limita a 750.000 euro il compenso per i manager pubblici: poveretti, con soli un miliardo e mezzo del vecchio conio riusciranno a mettere insieme il pranzo con la cena?
C’era una normativa che poteva essere intesa come “di sinistra”, il famoso contributo di solidarietà del 3% a carico di coloro che percepiscono una pensione mensile superiore ai 5.000 euro, ma è stato stralciato in sede di commissione: il motivo? Boh!
È di sinistra il provvedimento sulla rottamazione che prevede 800 euro a favore di chi cambia la propria auto non catalitica con una “euro 4 o 5”? Non credo proprio che si formerà una lunga coda di pensionati a 1000 euro il mese di fronte alle concessionarie, mentre coloro che possono, cambieranno l’auto vecchia con una nuovissima e in tal modo usufruiranno anche dell’abbattimento del bollo per due anni; e al pensionato gli verrà detto: “perché non l’hai fatto anche te?” e quando questi gli risponderà che non aveva i soldi, arricceranno il naso ed alzeranno le spalle come a dire “ma che sto a perdere tempo con questo poveraccio”!
C’era poi un altro provvedimento “moderatamente di sinistra” ed era quello sui controlli più approfonditi a carico di artigiani e professionisti, ma anche questo è stato assai annacquato, riducendo l’intervento soltanto a quando la divergenza tra il reddito dichiarato e lo studio di settore è superiore a 50.000 euro: ovviamente tutti gli interessati (e i loro commercialisti) limiteranno questa divaricazione a 49.000 euro e non saranno disturbati dal fisco; di chi sarà stata l’idea di questa impostazione??!!
Esiste poi un discorso a parte sui precari: viene creato un fondo ad hoc per quelli del “settore pubblico”, utilizzando i famosi conti correnti “dormienti” cioè inutilizzati da 15 anni; a parte l’evidente incostituzionalità del provvedimento, che rimarrà probabilmente soltanto sulla carta, mi chiedo e vi chiedo: ma i precari del “settore privato” (che poi sono i più tartassati) sono forse figli di un Dio minore rispetto a quelli pubblici??
Potrei continuare ma mi fermo qui e vi rivolgo un appello: no, compagni di sinistra, non ci siamo proprio, non vedo nessuna norma a favore del cosiddetto proletariato e, ancora più in generale, di coloro che fanno parte della fascia di povertà, se non generici rimandi a provvedimenti a favore dei più bisognosi i quali – notate bene – dovranno provare questo loro stato o condizione – per poter approdare al sussidio (normativa da terzo mondo!)
Vogliamo fare una prova? Invito il Presidente della Camera Bertinotti a mandare una copia della Finanziaria al suo caro amico, il sub-comandante Marcos (uno che sta veramente provando a fare la rivoluzione nell’America Latina) in compagnia del quale fino a qualche anno addietro trascorreva parte delle ferie (facendosi anche fotografare per propaganda personale) e chiedergli un parere. Sono pronto a scommettere che come minimo gli toglie il saluto e non lo vuole più incontrare!!

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