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giovedì, novembre 09, 2006

UNA GNOCCA SENZA TESTA 

Proprio giovedì scorso, durante la trasmissione di Michele Santoro, “Anmnozero”, ad un certo punto è stato udito un “fuori onda”, cioè una frase fuori dal contesto di chi stava parlando e che è passata regolarmente dal mixer audio; e questa voce ha pronunciato la fatidica frase “è una gnocca senza testa”, evidentemente riferita all’unica donna, tra quelle presenti in quel momento, che poteva essere chiamata “gnocca”, cioè la bella giornalista Rula Jebreal .
Durante la trasmissione non è successo niente – forse non se ne sono neppure accorti, né Santoro ne gli ospiti, ma la regia se ne deve essere accorta per forza – la buriana è scoppiata dopo ed ha avuto, come sempre accade, due fasi: la prima nella quale si è cercato di scoprire il “proprietario” della voce in questione; la seconda ha dato la stura a tutta una serie di polemiche e di insulti.
Andiamo per ordine e vediamo le due fasi: la prima, come dicevo è stata caratterizzata dalla caccia al chiacchierone, e – per esclusione – è stata attribuita all’economista, in verità molto serioso, Giulio Sapelli che era in quel momento regolarmente microfonato e avrebbe quindi potuto essere l’autore del “misfatto”; lui ovviamente nega, ma è il minimo che possa fare; comunque abbiamo solo indizi, ma nessuna prova!
E adesso passiamo alle polemiche: da parte delle più accanite femministe si è investito i maschi (tutti, ma perché?) accusandoli di attaccare le donne colpendole nella sfera sessuale perché è proprio quella che temono maggiormente.
I miei amici lettori mi sono testimoni che mi sono sempre battuto per le donne, in particolare quando sono state offese dall’altro sesso; in questo caso credo che si rischi di farsi prendere bellamente in giro, perché fare assurgere ad insulto razzista una battuta di spirito (sia pure di cattivo gusto) mi sembra assolutamente fuori luogo; come tutti noi ben sappiamo, l’eccesso di bellezza femminile (ed è il caso della bella Rula) è associato al deficit intellettuale in uno stereotipo al quale ormai non crede neppure colui che lo pronuncia.
Come dicevo, è una battuta e a questo dobbiamo limitare il commento, perché se andiamo più in là si rischia di uscire dai binari di una sana competizione; e le donne, le mie amiche donne, le mie bellissime amiche donne, dovrebbero avere magari un po’ più di spirito e sorridere di più a simili battute (ripeto di cattivo gusto).
Dato che sono un appassionato di cinema, voglio ricordare a tutte le donne che mi leggono, la battuta di Jason Robards rivolta alla Cardinale nel film di Sergio Leone “C’era una volta il West”: “vai dagli operai che stanno costruendo la ferrovia e porta loro dell’acqua perché si dissetino e se qualcuno ti sfiora il sedere con una mano, fai finta di niente e continua a sorridere”.
E invece debbo leggere che una splendida “gnocca” alta, stivalata, con una minigonna mozzafiato e con un paio di cosce stupende e assai mostrate, passa di fronte a un gruppetto di operai ed al fischio di ammirazione di uno di loro, si ferma, si volta e lo investe con male parole e oscure minacce; il mio commento: “se vai in giro abbigliata in quel modo (splendido, sia chiaro!!), poi non puoi pretendere di non essere notata e ammirata (magari da qualcuno in modo volgare ma simpatico)!”
Quindi, diamoci tutti una regolata, ma per prime le donne che non possono pretendere dall’uomo quello che non può dare e si contentino – per il momento – di spadroneggiare a volontà e di lasciare ai maschietti soltanto qualche sporadico commento, sia pure volgare ma pieno di ammirazione!

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