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martedì, novembre 14, 2006

IL PAESE INGOVERNATO 

Mano a mano che ci si avvicina al momento dell’approvazione della finanziaria, le polemiche, le battute e i veleni in seno alla maggioranza salgono in modo esponenziale; in questo mio post mi limiterò a riportarne soltanto alcune, quelle che mi sono sembrate più esilaranti, ed a commentarle brevemente.
Alla affermazione di Prodi sulla “pazzia del paese”, il diessino Cesare Salvi controbatte con una battuta simpatica: “Da pazzi è un governo con 102 membri. Ora basta”, ed infatti ha messo mano ad un decreto che limita a 40 il numero massimo dei ministri e a 600 quello dei membri del parlamento (senatori e deputati) che attualmente sono 915.
Piccolo commento: ma quando è stato varato l’attuale governo dov’era Salvi? Era forse in ferie? Perché per effettuare una manovra che è soltanto di rispetto alla gente si ha bisogno di una legge e non basta il buon senso? Forse perché l’avidità dei partiti (anche quello di Salvi) è fortissima e di difficile contenimento?
Un’altra dichiarazione che mi ha colpita è opera di un “battutista” celebre, Clemente Mastella, che a proposito del Ministro dell’Economia, Padoa Schioppa, dice: “Prodi avrebbe fatto meglio a metterci una brava massaia”.
E in questo c’è del vero, perché anzitutto “il meglio di se come economista” Padoa Schioppa lo ha dato fino a 15 anni fa, poi c’è il buio, e poi perché la brava massaia avrebbe il polso della situazione, saprebbe come è difficile far quadrare il bilancio della famiglia: insomma saprebbe, molto meglio dei ministri economici, quali sono le reali situazioni delle famiglie italiane e non si farebbe condizionare dalle “ricerche statistiche”, fatte ad uso e consumo di “qualcuno”.
C’è poi l’exploit delle “Jene” che si sono recate al “mercatino interno” al Ministero dell’Economia ed hanno acquistato una serie di oggetti (una felpa, un profumo, un paio di orecchini, una collana, un asciugamano, un orologio ed un portafoglio) per un totale di 216 euro, senza che la cassa rilasciasse il benché minimo scontrino; il vice ministro – Vincenzo Visco – tampinato dalle Jene per avere un commento in proposito, si è comportato come ebbe a fare anni addietro il compianto Cuccia: li ha completamente ignorati, dimenticandosi che “ministro” significa “titolare di un ufficio esercitato in nome e per conto di un’autorità superiore” e che in democrazia, questa autorità superiore è il popolo, cioè la gente che, attraverso le tasse, gli consente di percepire lo stipendio che ha e di condurre – lui e la sua famiglia - la vita che fa; se lo ricordi ogni tanto!
La terza battuta è quella che l’on. Francesco Caruso – figlio di un multimiliardario, ma impegnato a “giocare” al fiancheggiatore dei Centri Sociali – ha pronunciato alla Camera: “per sostenere la battaglia a favore dell’autocoltivazione della marijuana, ho seminato alcuni semi nelle fioriere del cortile di Palazzo Madama e in questi giorni dovrebbero sbocciare i primi germogli”.
Apriti cielo, spalancati terra! L’opposizione, ma anche una larga fetta della maggioranza, si è scatenata, infamando il “deputato” Caruso e abbandonando l’aula in segno di protesta; a nulla sono valse le assicurazioni di Bertinotti (gran Capo di Caruso) in base alle quali i Questori di Montecitorio avrebbero ispezionato le fioriere e della q uestione se ne sarebbe parlato alla Conferenza dei Capi Gruppo; e neppure l’affermazione di Caruso che non era niente vero e che aveva scherzato per fare pubblicità ad una sua manifestazione a favore dell’autocoltivazione, ormai il casino era scoppiato e, a Bertinotti non è restato che sospendere la seduta, alla faccia delle cose importanti che, magari, c’erano da approvare o respingere.Mi domando: ma si può andare avanti cosi??!!

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