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martedì, ottobre 24, 2006

ZIBALDONE N.10/2006 

Torno ad usare la formula dello “zibaldone” perché sono tre gli argomenti che mi hanno colpito e che voglio trattare con voi.
Il PRIMO si riferisce ad un lieto evento, pensate, un compleanno, il raggiungimento della fatidica soglia dei 50 anni che è sempre un bel traguardo; come fare per festeggiarlo? Certo la famiglia organizzerà qualcosa, pure gli amici si uniranno ai festeggiamenti e così la festa trascorrerà in lieta armonia.
Ma qui stiamo parlando nientepopodimenoche del segretario del PDCI (Partito dei comunisti italiani) Oliviero Diliberto e dell’evento si è occupato addirittura il quotidiano del partito, “La Rinascita” (tra l’altro finanziato con i nostri soldi) che gli ha dedicato addirittura la prima pagina con il titolo “Auguri Diliberia”, con un chiaro riferimento all’ex capo del KGB; e l’articolo che segue traccia le linee di una figura immune da qualsiasi difetto, sempre disponibile, addirittura definito dal giornalista “figlio del male e della luce” (questa non l’ho capita!). Un tempo pagine simili erano riservate a Stalin, definito in quelle occasioni “Piccolo Padre”, mentre adesso….
Il SECONDO argomento si riferisce ad un evento ben diverso: il titolale di un autosoccorso torinese si è ucciso davanti al Palazzo di Giustizia della città piemontese, perché oberato dai debiti che non poteva pagare in quanto creditore dello Stato per milioni di euro che gli venivano “rimandati”, non negati, ma rinviati con la classica risposta “Ripassi tra un po’”. Questo è quanto riporta la stampa e mi auguro che non sia vero il credito verso lo Stato, ma si tratti invece di alterazione mentale del tipo della millanteria, perché, se così non fosse, saremmo di fronte all’ennesima soperchieria dello Stato nei confronti dei suoi cittadini/sudditi.
Pensate, lo Stato per i suoi debiti non si impone neppure delle scadenze (e quindi teoricamente non è mai moroso) e paga soltanto “quando ha i soldi”, come viene detto esplicitamente a qualunque sportello dell’Amministrazione Statale; d’altro canto la stessa struttura burocratica è chiamata a pretendere dal cittadino/suddito (direi più suddito che cittadino) la più scrupolosa osservanza delle varie scadenze erariali, pena multe salatissime che a volte raddoppiano addirittura la cifra da pagare, sul tipo – tanto per intenderci – di quello che fanno gli usurai.
Se qualcuno pensa che sia giusto così, me lo dica sinceramente!!
Il TERZO argomento scaturisce da un dato che gli oncologi italiani hanno tirato fuori durante il loro convegno annuale: la malasanità, termine nel quale si comprende sia la disorganizzazione delle strutture sanitarie che gli errori dei medici, uccide 90 italiani al giorno, cifra che se rapportata al canonico anno di 365 giorni, porta i morti ammazzati a 32.850.
Questa cifra così importante dovrebbe far riflettere tutti quanti e, soprattutto per quanto concerne la disorganizzazione, indurre le autorità sanitarie regionali a porre maggiore attenzione al problema, tralasciandone magari qualche altro forse più interessante e di maggiore “visibilità” ma meno importante per la salute pubblica, come i parchi, le delegazioni nelle principali città del mondo, ed altri “sprechi” del genere.
Per gli errori dei medici, non ho parole, salvo che non credo che ci sia nessun medico che alloggia nelle patrie galere per scontare la pena inflittagli per uno dei suoi “omicidi”: vorrà pur dire qualcosa; o no!!

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