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martedì, ottobre 17, 2006

QUALCOSA DI NUOVO NEL MONDO TV 

Non sto alludendo al progetto di legge di iniziativa governativa che porta la firma del Ministro Gentiloni e che dovrebbe rivisitare il panorama degli assetti televisivi nel nostro paese, ma del flop – peraltro previsto da quasi tutti – che stanno avendo i vari reality in onda sulle reti pubbliche e private: dopo la figuraccia di “Wild West” che ha raggiunto a fatica il 6% di audience, adesso è la volta di “Circus” che, andando in onda sull’ammiraglia Mediaset (Canale 5), ha fatto un po’ meglio, raggiungendo il 13%, parametro comunque assolutamente insufficiente per il prime-time e così è stato deciso di eliminare le due ultime puntate.
Dopo avere giustamente gioito per l’evento, dobbiamo chiederci il motivo di questa debacle, cioè se dipende dagli spettatori che stanno rinfurbendo oppure dalla molteplicità dell’offerta del genere che la gente subisce sia via etere che attraverso il satellite o il digitale terrestre.
Anzitutto chiariamo un concetto: si parla di flop perché le concessionarie delle televisioni – in particolare quelle private, ma adesso anche quelle pubbliche – vendono la pubblicità con il cosiddetto “minimo garantito”, cioè con un’audience certificata dall’auditel di un tot di valore; mi spiego con un esempio: uno spot di 30” dentro “Circus”, il reality che dopo la puntata di domani esce di scena, viene venduto a circa 60 mila euro, con una garanzia di audience pari a 4,5 milioni si telespettatori; se l’ascolto è della metà, la concessionaria deve rimborsare al cliente il 50% del costo del singolo spot. Da qui la messa in disparte di spettacoli che occupano il prime-time (20.30-23.00) senza raggiungere valori interessanti pubblicitariamente parlando.
Passiamo adesso a cercare le cause del minore interesse che dobbiamo registrare per i reality; quasi tutti danno la colpa all’inflazionamento del genere che determina l’impossibilità da parte del pubblico di “innamorarsi” di un personaggio, essendocene così tanti in circolazione.
Io, per parte mia, ho un’altra teoria: poiché il reality rappresenta principalmente la soddisfazione che prova la gente nel “guardare dal buco della serratura” quello che succede in casa d’altri, questo atteggiamento è rivolto in massima parte alla scoperta di scene di carattere pruriginoso che verrebbero “rubate” all’insaputa dei protagonisti; tutto questo – se mi concedete il principio informatore – va a cozzare dopo qualche tempo con il fenomeno del “deja vu”, cioè della cosa già vista e quindi costringe l’autore del programma a salire di livello nella pruriginosità dello spettacolo, ma così facendo cozza con normali regole etiche, specie per quei reality che vanno in onda in fascia protetta (cioè quando può esserci anche il bambino).
È un po’ quello che succede nella pornografia – argomento che affronteremo primo o poi, ma in modo molto serio – dove gli autori sono costretti a salire di livello nelle scene da far vedere, pena la perdita di una fetta di pubblico che si disinteressa di quello che per lui non è più una novità.
Comunque sia, amici cari, su con la vita, perché proprio oggi – addirittura al TG - ho appreso che sono iniziate le selezioni per la composizione del cast del prossimo “Grande Fratello”, il primo di tutti i reality, quello che ha avuto la fortuna di imbroccare un personaggio come Taricone che interpretava al meglio il ruolo di “sciupafemmine”, il ruolo cioè agognato dalla maggioranza degli italiani che quindi effettuavano il trasfert sul giovane.
Speriamo che la Madonna protettrice dei reality faccia uscire dall’anonimato un altro Taricone!!

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