<$BlogRSDUrl$>

sabato, settembre 16, 2006

LETTERA APERTA A ORIANA FALLACI 

Carissima Oriana, scusami anzitutto il “tu” con il quale oso rivolgermi a Te che sei sempre stata una spanna, ma che dico una spanna, dieci spanne, avanti a tutti noi, tutti noi che pensiamo di comprendere quello che succede nel mondo e di riversarlo in alcune nostre riflessioni.
Mi scuso anche della formula “lettera aperta” che è forse assai vieta e consunta dal tempo, ma che rende bene l’idea di quello che si vuole dire e soprattutto, mi consente di avere un “virtuale” colloquio con Te.
Le Tue doti sono state sempre tante e multiformi, ma quella che per me ha rappresentato la “summa” di tutte le doti è quella di essere stata fino in fondo “politically incorrect”, cioè hai sempre detto quello che pensavi senza prima riflettere se il sistema, il potere, consentiva di dire ciò.
E così in pieno peana per gli americani, Tu – ancora giovanissima – andasti in Viet Nam e regalasti a tutti noi una serie straziante di ritratti di orrori, cattiverie, bestialità; e documentasti anche l’insipienza dell’esercito americano che, proprio perché stava perdendo quella campagna, si abbandonava a violenza spesso gratuite sulla popolazione civile.
Ed allo stesso modo negli anni più vicini a noi, in piena campagna anti americana (peraltro ancora in corso), Tu hai avuto il coraggio di schierarti all’opposto, di difendere anche alcune scelte indifendibili ma che a Te sono apparse come unico antidoto per un male che nessuno riusciva (e neppure adesso riesce) a vedere, cioè il pericolo del revanscismo islamico verso l’occidente.
Ed hai bollato di “calabrachismo” tutti i governanti europei, addirittura anche il Papa di allora (Wojtila), fregandotene se restavi sola ed abbandonata da tutti, anche dagli amici, ma ferma nella Tua idea che non Ti consentiva di deflettere neanche di un millimetro dalla Tua linea di combattimento.
Se penso che il nostro Presidente della Repubblica, richiesto di un commento sulla Tua morte, ha detto che era “ammirabile il tuo modo di combattere il male che da anni stava minando il tuo fisico”- e basta! – e che il suo predecessore, Ciampi, non aveva avuto il coraggio di nominarti sonatore a vita nonostante le oltre 100.000 firme raccolte da Vittorio Feltri in tuo favore, vedo bene che il cammino della nostra civiltà su un sentiero di rettitudine e di impegno civile è lungi dall’iniziare; per ora vince il “business”, per ora si fa tutto in favore del “business”, per ora il nostro signore e padrone è il “business”.
Una soddisfazione però sei riuscita a togliertela, nell’assistere di lassù alla polemica per le frasi pronunciate dal Papa attuale sull’Islam: chissà come avrai sghignazzato nel vedere la polemica, strumentale fin che si vuole, ma sempre polemica, che agita le cancellerie di alcuni stati a maggioranza islamica, come il Pakistan, l’Iran, l’Egitto e la Turchia; e avrai pensato che – così come gli uomini – anche i Papi non sono tutti uguali, per fortuna.
Sarai sempre nei nostri pensieri, ma non sarai più con noi; sarai sempre nei nostri discorsi, ma Tu non potrai farne più: ci resta l’esempio, il Tuo esempio, così tanto difficile da seguire che nessuno di noi – temo - sia in grado di potertelo promettere.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?