giovedì, settembre 28, 2006
ALCUNE NOTIZIE IMBARAZZANTI
In questi giorni ho letto (o visto sui TG) alcune notizie che francamente mi hanno sconcertato: partiamo dalla più recente e cioè dai “cori da stadio” e dagli “applausi” che hanno salutato la “liberazione” della piccola Maria dalle grinfie delle nonne che la tenevano nascosta alla gente in una sorta di buen retiro valdostano; quello che mi ha sconcertato è che queste manifestazioni da stadio sono avvenute davanti al Parlamento dove il Ministro della Giustizia, l’ineffabile Clemente Mastella, ha dato la bella notizia al “Coordinamento delle famiglie Adottanti in Bielorussia” che si trovavano colà riunite per chiedere che la situazione si sbloccasse in modo che le loro pratiche di adozione potessero riprendere il normale iter burocratico.
Perché questa notizia mi ha lasciato sconcertato? Perché nessuno dei “futuri genitori” in attesa di un bambino/a dalla Bielorussia si è preoccupato del vero oggetto di tutta questa diatriba e cioè delle sorti e dello stato di salute psico fisico della piccola Maria che – come ha tenuto a dichiarare l’Ambasciatore bielorusso – “deve tornare subito in patria, nella sua patria”; tutti, invece, ad applaudire la bella notizia che potrebbe essere foriera di una piccola Maria per ognuno di loro: auguri, ma con l’egoismo si va poco lontano e non si costruisce niente.
Un’altra vicenda le cui notizie mi hanno lasciato perplesso è quella che ha visto come protagonista Silvia Baraldini, condannata a trenta anni dalla giustizia statunitense con varie accuse di terrorismo e – a seguito di un accordo tra l’Italia e gli U.S.A. – autorizzata a finire di scontare la pena nelle nostre carceri (e successivamente agli arresti domiciliari) stante le gravissime condizioni di salute della detenuta.
Ebbene, la signora Baraldini – che a stare alle immagini diffuse da TG e dalla stampa – sembra rifiorita da quando è in Italia – è stata ammessa a fruire dell’indulto e rimessa in libertà, anche se negli accordi tra i due stati veniva precisato che la Baraldini “non sarebbe stata ammessa a nessuno sconto di pena da parte dello stato italiano”; sentite il commento del ministro (ancora il Mastella) alla eventuale contestazione degli americani: “ciascuna parte può accordare la grazia, l’amnistia o la commutazione della condanna, conformemente alla propria Costituzione o ad altre leggi”; ed ha aggiunto “i reati contestati dalle autorità americane sono stati riqualificati in associazione per delinquere semplice, tentata rapina, estorsione, sequestro di persona e falsa testimonianza, tutti reati ai quali l’indulto può essere applicato”.
Commento: tutto giusto, bastava che queste postille, anziché essere dichiarate ai giornalisti, facessero parte dell’accordo italo-statunitense per l’estradizione della Baraldini, in modo che tutto fosse chiaro fin dall’inizio; dette adesso, sinceramente, mi ricordano il detto “fatta la grazia, gabbato lo santo”.
L’ultima notizia che mi ha lasciato perplesso è quella del Prof. Rossi (non il motociclista ma il neo Presidente Telecom) che afferma di sentire puzzo di restaurazione statalista e che da una Telecon privatizzata non si torna indietro: se lo dice lui, avrà le sue fonti e, viste le frequentazioni con il governo, le avrà apprese in altissimo loco (tipo Palazzo Chigi), ma comunque sia l’allarme per una società quotata in borsa mi sembra eccessivo.
Però, come si dice: mai dire mai!
Perché questa notizia mi ha lasciato sconcertato? Perché nessuno dei “futuri genitori” in attesa di un bambino/a dalla Bielorussia si è preoccupato del vero oggetto di tutta questa diatriba e cioè delle sorti e dello stato di salute psico fisico della piccola Maria che – come ha tenuto a dichiarare l’Ambasciatore bielorusso – “deve tornare subito in patria, nella sua patria”; tutti, invece, ad applaudire la bella notizia che potrebbe essere foriera di una piccola Maria per ognuno di loro: auguri, ma con l’egoismo si va poco lontano e non si costruisce niente.
Un’altra vicenda le cui notizie mi hanno lasciato perplesso è quella che ha visto come protagonista Silvia Baraldini, condannata a trenta anni dalla giustizia statunitense con varie accuse di terrorismo e – a seguito di un accordo tra l’Italia e gli U.S.A. – autorizzata a finire di scontare la pena nelle nostre carceri (e successivamente agli arresti domiciliari) stante le gravissime condizioni di salute della detenuta.
Ebbene, la signora Baraldini – che a stare alle immagini diffuse da TG e dalla stampa – sembra rifiorita da quando è in Italia – è stata ammessa a fruire dell’indulto e rimessa in libertà, anche se negli accordi tra i due stati veniva precisato che la Baraldini “non sarebbe stata ammessa a nessuno sconto di pena da parte dello stato italiano”; sentite il commento del ministro (ancora il Mastella) alla eventuale contestazione degli americani: “ciascuna parte può accordare la grazia, l’amnistia o la commutazione della condanna, conformemente alla propria Costituzione o ad altre leggi”; ed ha aggiunto “i reati contestati dalle autorità americane sono stati riqualificati in associazione per delinquere semplice, tentata rapina, estorsione, sequestro di persona e falsa testimonianza, tutti reati ai quali l’indulto può essere applicato”.
Commento: tutto giusto, bastava che queste postille, anziché essere dichiarate ai giornalisti, facessero parte dell’accordo italo-statunitense per l’estradizione della Baraldini, in modo che tutto fosse chiaro fin dall’inizio; dette adesso, sinceramente, mi ricordano il detto “fatta la grazia, gabbato lo santo”.
L’ultima notizia che mi ha lasciato perplesso è quella del Prof. Rossi (non il motociclista ma il neo Presidente Telecom) che afferma di sentire puzzo di restaurazione statalista e che da una Telecon privatizzata non si torna indietro: se lo dice lui, avrà le sue fonti e, viste le frequentazioni con il governo, le avrà apprese in altissimo loco (tipo Palazzo Chigi), ma comunque sia l’allarme per una società quotata in borsa mi sembra eccessivo.
Però, come si dice: mai dire mai!