martedì, luglio 11, 2006
ZIBALDONE "MONDIALE" N.7/2006
Sentivo la necessito di rifare uno “zibaldone”, cioè un post composto di più argomenti, quando mi è capitata tra capo e collo la vittoria nel Campionato Mondiale di Calcio e quindi ho deciso di fare comunque un misto di “micro argomenti” tutti però centrati sull’evento che tiene banco su tutti i media.
IL PRIMO tratta del rientro in Italia della comitiva azzurra composta da giocatori, tecnici, funzionari del CONI, mogli, amanti e fidanzate, imboscati vari, ecc.
Sapete come è andata: sono arrivati con un aereo speciale che è atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove ad attendere la comitiva c’erano migliaia di appassionati che inneggiavano all’impresa.
Ma adesso viene il bello: mentre l’aereo stava atterrando, sopra di lui volteggiava la pattuglia acrobatica delle “Frecce Tricolori” che si esibiva in spericolate e spettacolari evoluzioni, una delle quali inventata per l’occasione e dal titolo significativo di “Germania 2006”.
Dopo questo arrivo che neppure Napoleone si sarebbe sognato di ricevere, tutti da Prodi e quindi al Circo Massimo dove era radunata una folla immensa per inneggiare alla squadra.
Mi domando: non staremo un po’ esagerando?
IL SECONDO cerca di esaminare l’evento finale nel suo complesso e in particolare nella sua rispondenza verso l’intera umanità (accidenti che parolona!); sembra che sia stato battuto ogni record di presenza di fronte ad un televisore e quindi si parla di alcuni miliardi di persone.
Un amico mi ha fornito un paio di ghiottonerie: in alcuni monasteri tibetani, sembra che i monaci abbiano messo la sveglia alle tre di notte per sintonizzare i loro televisori sulla diretta della finale; ma non basta: nella striscia di Gaza – teatro di violenze continue da quando è stato rapito un soldato israeliano – si sono avute tre ore di calma assoluta durante la telecronaca della partita; e questo sembra che sia avvenuto anche in Iraq.
Se questo deve essere l’effetto, facciamo un campionato del mondo ogni settimana in modo che venga vinto a rotazione da tutte le squadre del globo!
IL TERZO, prende lo spunto da una dichiarazione del Ministro Mastella che dice – grosso modo – che non si possono mandare in Serie C questi campioni e che quindi le eventuali pene che il tribunale sportivo sta per infliggere, devono tenere conto della grande vittoria.
C’era da aspettarselo che sarebbe successo, magari non subito così, ma il bravo Clemente, da buon democristiano, conosce bene come toccare “il cuore” della gente ed anche quanti “cuori” battono bianconero, rossonero, viola o bianco azzurro e quindi quanti voti ci possono essere dietro questi cuori.
In pratica, cosa viene prospettato: premesso che il nostro calcio è quello della Nazionale e non quello di “moggiopoli”, colpire pesantemente le persone ma salvaguardare le squadre in modo da non fare del male né ai calciatori e neppure ai tifosi.
Ora ci starebbero bene le conclusioni finali, ma io posso solo dire che la partita non mi è piaciuta, si è vinto anche per molta fortuna e che se entra il rigore di Trezeguet è tutta un’altra storia, ma debbo aggiungere che “il se” è il patrimonio degli stupidi, quindi…; però toglietemi una curiosità: ma che c’entra l’aggressione dei tifosi festanti alla residenza romana di Berlusconi, con tanto di camionetta dei carabinieri ribaltata e alcuni militi feriti?
Una cosa posso e voglio dire: questo evento, sotto l’aspetto mediatico, ha confermato ancora una volta la validità della teoria del McLuhan che recita “il media è il messaggio”, intendendo con questa affermazione che l’importanza o meno dell’evento non è un fattore intrinseco al fatto in se, ma un fattore estrinseco che gli perviene dal “mezzo” che lo irradia: il monaco tibetano incollato al televisore è una autentica conferma per la teoria del sociologo e semiologo canadese, “vecchia” di quasi 40 anni.
IL PRIMO tratta del rientro in Italia della comitiva azzurra composta da giocatori, tecnici, funzionari del CONI, mogli, amanti e fidanzate, imboscati vari, ecc.
Sapete come è andata: sono arrivati con un aereo speciale che è atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove ad attendere la comitiva c’erano migliaia di appassionati che inneggiavano all’impresa.
Ma adesso viene il bello: mentre l’aereo stava atterrando, sopra di lui volteggiava la pattuglia acrobatica delle “Frecce Tricolori” che si esibiva in spericolate e spettacolari evoluzioni, una delle quali inventata per l’occasione e dal titolo significativo di “Germania 2006”.
Dopo questo arrivo che neppure Napoleone si sarebbe sognato di ricevere, tutti da Prodi e quindi al Circo Massimo dove era radunata una folla immensa per inneggiare alla squadra.
Mi domando: non staremo un po’ esagerando?
IL SECONDO cerca di esaminare l’evento finale nel suo complesso e in particolare nella sua rispondenza verso l’intera umanità (accidenti che parolona!); sembra che sia stato battuto ogni record di presenza di fronte ad un televisore e quindi si parla di alcuni miliardi di persone.
Un amico mi ha fornito un paio di ghiottonerie: in alcuni monasteri tibetani, sembra che i monaci abbiano messo la sveglia alle tre di notte per sintonizzare i loro televisori sulla diretta della finale; ma non basta: nella striscia di Gaza – teatro di violenze continue da quando è stato rapito un soldato israeliano – si sono avute tre ore di calma assoluta durante la telecronaca della partita; e questo sembra che sia avvenuto anche in Iraq.
Se questo deve essere l’effetto, facciamo un campionato del mondo ogni settimana in modo che venga vinto a rotazione da tutte le squadre del globo!
IL TERZO, prende lo spunto da una dichiarazione del Ministro Mastella che dice – grosso modo – che non si possono mandare in Serie C questi campioni e che quindi le eventuali pene che il tribunale sportivo sta per infliggere, devono tenere conto della grande vittoria.
C’era da aspettarselo che sarebbe successo, magari non subito così, ma il bravo Clemente, da buon democristiano, conosce bene come toccare “il cuore” della gente ed anche quanti “cuori” battono bianconero, rossonero, viola o bianco azzurro e quindi quanti voti ci possono essere dietro questi cuori.
In pratica, cosa viene prospettato: premesso che il nostro calcio è quello della Nazionale e non quello di “moggiopoli”, colpire pesantemente le persone ma salvaguardare le squadre in modo da non fare del male né ai calciatori e neppure ai tifosi.
Ora ci starebbero bene le conclusioni finali, ma io posso solo dire che la partita non mi è piaciuta, si è vinto anche per molta fortuna e che se entra il rigore di Trezeguet è tutta un’altra storia, ma debbo aggiungere che “il se” è il patrimonio degli stupidi, quindi…; però toglietemi una curiosità: ma che c’entra l’aggressione dei tifosi festanti alla residenza romana di Berlusconi, con tanto di camionetta dei carabinieri ribaltata e alcuni militi feriti?
Una cosa posso e voglio dire: questo evento, sotto l’aspetto mediatico, ha confermato ancora una volta la validità della teoria del McLuhan che recita “il media è il messaggio”, intendendo con questa affermazione che l’importanza o meno dell’evento non è un fattore intrinseco al fatto in se, ma un fattore estrinseco che gli perviene dal “mezzo” che lo irradia: il monaco tibetano incollato al televisore è una autentica conferma per la teoria del sociologo e semiologo canadese, “vecchia” di quasi 40 anni.