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lunedì, luglio 24, 2006

LA BARCA DA 18 METRI 

In questa asfissiante calura estiva, mentre i pensionati muoiono a grappoli per le difficoltà di tirare avanti con questo caldo – e con questa pensione – in quasi tutte le città italiane si stanno tenendo le Feste dei vari partiti, a cominciare da quelli che più sono bravi in questo “mestiere” come quelli di sinistra, in particolare i DS con la Festa dell’Unità e Rifondazione con la Festa di Liberazione.
Oltre alle varie bisbocce di tortellini e altre leccornie e oltre ai vari cantanti più o meno moderni che si alternano sui palchi, le Feste ospitano anche svariati dibattiti politici con la presenza di ministri o comunque di personaggi anche di levature nazionale.
Tra gli argomenti che vengono trattati in questi dibattiti, un posto di rilievo lo hanno due problemi che agitano le acque della sinistra – ma non solo – e precisamente il rifanziamento della missione militare italiana in Afganistan e la prossima finanziaria che, come anticipato da Padoa Schioppa, conterrà riduzioni per oltre 35 miliardi di euro (70 mila miliardi del vecchio conio).
Per il primo problema i “mal di pancia” della sinistra pacifista fanno rischiare una brutta figura al governo nella votazione al Senato, ma vedrete che la libidine del potere è superiore a qualunque ideologia e quindi una soluzione varrà trovata, in qualche modo e sia pure con qualche figuraccia.
Per l’altro problema, c’è da premettere che la sinistra (quella vera) si è sentita punta sul vivo quando il Super Ministro dell’Economia ha annunciato che, oltre ai soliti risparmi ed alle solite tassazioni, ci sono due comparti che dovranno essere sistemati, (e quando si usa questo termine son dolori) e precisamente la sanità e le pensioni.
Direi che per entrambe le situazioni siamo nell’esatto campo che determina un’azione di sinistra in contrapposizione ad una di destra; ovviamente questo concetto è totalmente estraneo a Padoa Schioppa. “grand commis” dello Stato fin da giovane e mai impegnato a cercare di risolvere i problemi più strettamente sociali.
Ma la sinistra radicale e precisamente Rifondazione, ha già annunciato addirittura uno sciopero generale nel caso che la finanziaria contenga un duro attacco allo stato sociale e con lo slogan “Alziamo la voce sulla finanziaria” il ministro Ferrero, aprendo la festa di Rifondazione a Bologna, ha lanciato un avvertimento che mi trova perfettamente d’accordo e che recita, grosso modo, così: “Stavolta devono pagare loro, quelli che hanno le barche lunghe 18 metri e non quelli che al massimo vanno al mare a Rimini”.
Qualcuno dei miei lettori ricorderà che non molto tempo fa, “suggerivo” a Padoa Schioppa il modo di fare cassa: visitare tutti i porti della nostra penisola e “investigare” su tutti i proprietari di barche che superano, diciamo, i quindici metri, oppure un'altra misura, poiché non sono molto esperto in natanti, dato che non so neppure nuotare.
Con la sua uscita, il ministro Ferrero non sa – oppure lo sa benissimo e se ne frega – di essersi cacciato in un bel pasticcio; infatti, se poniamo mano ad una caccia ai possessori di barche “over 18 metri” come lui propone, andiamo ad incocciare subito in tutta una serie di attuali politici di sinistra, il cui capostipite è nientepopodimeno che il signor ministro degli esteri Massimo D’Alema.
Attenzione ministro Ferrero, la via che hai scelto appare lastricata di trappole e di tranelli: vedrai che questi possessori di mega barche, risulteranno per il fisco italiano meno danarosi dell’amico Giuseppe (lo ricordate?) pensionato a 500 euro il mese che non solo non ha la barca, ma non può permettersi neppure una vacanza di sette giorni a Rimini.

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