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lunedì, giugno 05, 2006

IL GOVERNO IN CONCLAVE 

I 25 ministri del governo Prodi – ognuno accompagnato da un solo collaboratore - sono riuniti per due giorni in un ex-casale trasformato in albergo di lusso, a San Martino in Campo, vicino a Perugina, per mettere a punto la strategia della coalizione e per sistemare le non poche litigiosità tra i ministri che in queste prime settimane sembrano fare a gara nell’esposizione mediatica della propria immagine.
In questa attività sembra emergere il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che da buon democristiano sa bene come fare bella figura con giornali e TV: ha cominciato con la grazia a Bompressi, la cui pratica è stata sistemata in due giorni con l’aiuto passivo del Presidente della Repubblica, ha poi continuato affermando che sta studiando il modo con il quale concedere analogo provvedimento a Sofri – che per la verità mi sembra ne abbia poca necessità: anche in questi giorni è a Roma per un ciclo di conferenze – anche questo interfacciato con il Quirinale; il clou della notorietà lo ha toccato quando ha annunciato un prossimo provvedimenti di amnistia generalizzata a tutti i detenuti (esclusi, sembra, pedofili e mafiosi).
A questo proposito la battuta più interessante è stata quella del collega di governo Antonio Di Pietro che – quando non prende iniziative “per partito preso”, è uno dei meglio ministri in carica – il quale ha dichiarato, testualmente: “Inviterei Mastella a cominciare dalla testa, invece che dalla coda, a pensare a una serie di atti per far funzionare la macchina processuale, per far funzionare la giustizia”; troppo giusto quanto affermato dal bravo Tonino, il quale però, non avendo il background dei D.C., non capisce che a fare provvedimenti seri è fatica e ci vuole tempo, mentre per annunciare iniziative clamorose non ci si rimette niente, specie con l’amnistia che ha bisogno dei due terzi del parlamento e, sapendo che A.N. e Lega sono contrari, sarà ben difficile raggiungere questo quorum.
Continuando nell’esame che Prodi farà ai singoli ministri, c’è da aspettarsi qualche bacchettata a coloro che hanno già annunciato l’abolizione della Parata Militare in occasione della Festa della Repubblica; sono decisioni che debbono essere prese dall’intero esecutivo e che quindi nessun ministro può farle proprie; notare che anche alcuni giornali schierati con l’esecutivo (“Europa”, foglio della Margherita e “Il Riformista”, vicino ai DS) stigmatizzano energicamente l’atteggiamento di svariati ministri o sottosegretari in occasione della Festa: è stato notato anche gli scarsi sorrisi che si notavano nella tribuna delle Autorità e questo ci riporta con la memoria gli schieramenti della gerontocrazia sovietica sulla famosa terrazza della Piazza Rossa in occasione della parata militare per l’anniversario della rivoluzione d’ottobre.
Torniamo al convento di San Martino e notiamo che in quel nobile consesso la parte del leone la svolgerà sicuramente il ministro dell’economia Padoa Schioppa, il quale farà una approfondita relazione sullo stato dei conti pubblici dalla quale emergerà un severo monito a “fare economie” su tutto in ogni singolo ministero, perché sembra che non ci siano fondi sufficienti per portare a compimento i cantieri dell’ANAS e delle Ferrovie.
A proposito di economie: ma questo conclave di due giorni chi lo paga? Noi, immagino! Ho ragione??

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