sabato, giugno 17, 2006
H.J.W.
A cosa si riferisce il titolo di questo post? Alle iniziali di una multinazionale? Oppure al temuto nome di un bandito del Far-West? Oppure alle iniziali di un celebre attore o cantante pop?
Niente di tutto questo, poiché sono le iniziali di nome e cognome (Henry John Woodcock) di un magistrato (sostituto procuratore) addetto alla procura di Potenza, che è al momento uno degli uomini più celebri d’Italia.
Perché, vi domanderete? Ma perché ha scatenato l’ennesima polemica sulla magistratura, portando a conclusione una inchiesta – ne parleremo dopo – dalla quale sono risultate indagate 24 persone, 13 delle quali arrestate (tra loro il più famoso è Vittorio Emanuele di Savoia) e 6 poste agli arresti domiciliari; tra loro i più famosi sono: Salvo Sottile (portavoce di Fini), il sindaco di Campione d’Italia, Roberto Salmoiraghi, e il Direttore dei Monopoli di Stato di Messina, Francesco Tarantino.
Non voglio parlare dell’inchiesta, che ha occupato due anni della vita e della carriera di HJW e 2.000 pagine per il provvedimento restrittivo firmato dal G.I.P. di Potenza, ma cerchiamo invece di vedere meglio la figura di questo sostituto procuratore, alla luce anche delle sue più recenti “imprese”.
Anzitutto diciamo che a Henry piacciono le cose complicate: andando un po’ indietro negli anni, lo troviamo nel 2002 alle prese con una inchiesta difficoltosa di corruzione che riguarda l’INAIL e in particolare la realizzazione delle sedi di Avellino e Potenza; un secondo troncone dell’indagine si riferisce alle tangenti per l’oleodotto di Viggiano con il relativo coinvolgimento di imprenditori e funzionari dell’ENI: come si vede due cose abbastanza dissimili tra loro che portano a una ventina di arrestati…tutti assolti.
Nel dicembre 2003 lancia il celebre “Vip-gate” che porta all’iscrizione nel registro degli indagati di 78 persone, tutti VIP, tra i quali politici, due ministri, personaggi dello spettacolo e del giornalismo, funzionari di ministeri ed altre personalità, tutti accusati di associazione per delinquere per la turbativa di appalti con conseguente estorsione, corruzione, millantato credito e favoreggiamento: risultato solito e cioè archiviazione per i personaggi più noti e alcuni dei fascicoli minori ancora aperti in qualche scaffale polveroso della procura, ma senza nessun “disturbo” per alcuno.
Nel 2004 abbiamo la “Iene 2”, inchiesta sui legami tra criminalità, politica e affari nella gestione degli appalti in Basilicata: 52 gli arrestati, alcuni facenti parte del mondo politico e imprenditoriale locale; quasi tutti rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame, mentre gli altri hanno ancora i fascicoli che stanno a galleggiare in procura.
Tornando brevemente all’inchiesta attuale – della quale si conoscono solo alcune linee guida – le persone indagate devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso in riferimento al “mercato dei nulla osta per videogiochi usati nel gioco d’azzardo”; in questo filone se ne innesta un altro (sfruttamento della prostituzione) che riguarda il reclutamento di ragazze da offrire ai clienti del Casinò di Campione d’Italia; ci sarebbero poi anche dei legami non meglio precisati con esponenti della criminalità organizzata siciliana.
Senza conoscere le carte dell’inchiesta, ma conoscendo il P.M. per i suoi precedenti, ci sarebbe da dire che HJW si sta occupando di cose che riguardano truffe e attività malavitose avvenute a Campione d’Italia, cioè un bel po’ lontano dalla sua sede di lavoro: va bene che c’è il detto che “la legge ha braccia lunghe”, ma qui mi sembra che si vada oltre.
Comunque sia, il Principe è in gattabuia (sono altre le volte che se la sarebbe meritata!) e il P.M. è su tutti i giornali, insieme al Principe: tirate voi le conclusioni!
Niente di tutto questo, poiché sono le iniziali di nome e cognome (Henry John Woodcock) di un magistrato (sostituto procuratore) addetto alla procura di Potenza, che è al momento uno degli uomini più celebri d’Italia.
Perché, vi domanderete? Ma perché ha scatenato l’ennesima polemica sulla magistratura, portando a conclusione una inchiesta – ne parleremo dopo – dalla quale sono risultate indagate 24 persone, 13 delle quali arrestate (tra loro il più famoso è Vittorio Emanuele di Savoia) e 6 poste agli arresti domiciliari; tra loro i più famosi sono: Salvo Sottile (portavoce di Fini), il sindaco di Campione d’Italia, Roberto Salmoiraghi, e il Direttore dei Monopoli di Stato di Messina, Francesco Tarantino.
Non voglio parlare dell’inchiesta, che ha occupato due anni della vita e della carriera di HJW e 2.000 pagine per il provvedimento restrittivo firmato dal G.I.P. di Potenza, ma cerchiamo invece di vedere meglio la figura di questo sostituto procuratore, alla luce anche delle sue più recenti “imprese”.
Anzitutto diciamo che a Henry piacciono le cose complicate: andando un po’ indietro negli anni, lo troviamo nel 2002 alle prese con una inchiesta difficoltosa di corruzione che riguarda l’INAIL e in particolare la realizzazione delle sedi di Avellino e Potenza; un secondo troncone dell’indagine si riferisce alle tangenti per l’oleodotto di Viggiano con il relativo coinvolgimento di imprenditori e funzionari dell’ENI: come si vede due cose abbastanza dissimili tra loro che portano a una ventina di arrestati…tutti assolti.
Nel dicembre 2003 lancia il celebre “Vip-gate” che porta all’iscrizione nel registro degli indagati di 78 persone, tutti VIP, tra i quali politici, due ministri, personaggi dello spettacolo e del giornalismo, funzionari di ministeri ed altre personalità, tutti accusati di associazione per delinquere per la turbativa di appalti con conseguente estorsione, corruzione, millantato credito e favoreggiamento: risultato solito e cioè archiviazione per i personaggi più noti e alcuni dei fascicoli minori ancora aperti in qualche scaffale polveroso della procura, ma senza nessun “disturbo” per alcuno.
Nel 2004 abbiamo la “Iene 2”, inchiesta sui legami tra criminalità, politica e affari nella gestione degli appalti in Basilicata: 52 gli arrestati, alcuni facenti parte del mondo politico e imprenditoriale locale; quasi tutti rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame, mentre gli altri hanno ancora i fascicoli che stanno a galleggiare in procura.
Tornando brevemente all’inchiesta attuale – della quale si conoscono solo alcune linee guida – le persone indagate devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso in riferimento al “mercato dei nulla osta per videogiochi usati nel gioco d’azzardo”; in questo filone se ne innesta un altro (sfruttamento della prostituzione) che riguarda il reclutamento di ragazze da offrire ai clienti del Casinò di Campione d’Italia; ci sarebbero poi anche dei legami non meglio precisati con esponenti della criminalità organizzata siciliana.
Senza conoscere le carte dell’inchiesta, ma conoscendo il P.M. per i suoi precedenti, ci sarebbe da dire che HJW si sta occupando di cose che riguardano truffe e attività malavitose avvenute a Campione d’Italia, cioè un bel po’ lontano dalla sua sede di lavoro: va bene che c’è il detto che “la legge ha braccia lunghe”, ma qui mi sembra che si vada oltre.
Comunque sia, il Principe è in gattabuia (sono altre le volte che se la sarebbe meritata!) e il P.M. è su tutti i giornali, insieme al Principe: tirate voi le conclusioni!