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domenica, giugno 11, 2006

CARO PRODI, STUPISCIMI 

Il nuovo governo si è insediato ufficialmente, ha nominato anche gli ultimi due sottosegretari, raggiungendo così la cifra record di 102 addetti tra ministri, vice ministri e, appunto, sottosegretari; adesso ci aspettiamo che inizi a lavorare, parli meno e agisca di più; a proposito del governo, mi è particolarmente piaciuta una affermazione di Prodi, rivolta alla sua squadra: “dobbiamo avere il coraggio di stupire!”: ecco è proprio quello che ci aspettiamo.
Le cose che si stiamo leggendo in questi giorni non ci stupiscono affatto, perché sembrano messe apposta per non essere comprese dalla gran massa della gente, di quella normale come io e voi: per esempio che significa “cuneo fiscale”? Ci sarà un cristiano che avrà il coraggio di venire in TV e spiegarlo alla massa, ma con parole semplici che possano essere capite da tutti, sia dalla casalinga di Voghera che dal bracciante di Corleone?
Ed anche tutto l’intruglio che viene presentato come sgravio per l’energia, con l’IVA che non viene aumentata, ma che è come se lo fosse, perché la differenza viene messa in un fondo da utilizzare per….bla, bla…bla: modestia a parte, tutto l’enunciato del ministro Bersani non mi è stato per niente chiaro: sarà stata colpa delle mie cellule grigie oppure era fatto “per non essere capito”?
A questo governo, così come ebbi a fare con il precedente, pongo tre “priorità” che dovrebbero essere risolte; esse sono “i vecchi”, “i malati”, “i giovani”, tutto il resto viene dopo; mi spiego meglio analizzando voce per voce i miei desideri.
I VECCHI: la popolazione mondiale, in particolare quella italiana, ha visto salire la soglia di mortalità a livelli ancora più alti e continua a impennarsi: succede, però – come ho avuto modo di dire altre volte – che l’attuale sistema “non permette di morire, ma neppure di vivere”.
Mi spiego meglio: le strutture assistenziali non hanno fondi per far sì che la vita di un anziano non dipenda dai figli o da qualche badante straniera, ma venga svolta in ambienti specializzati e con la professionalità che la cosa richiede; e, ovviamente, gratuitamente, o meglio, con la sola pensione che l’anziano percepisce e non andando a cercare altre entrate da figli o nuore o altro ancora; e il tutto realizzato con il decoro che appunto faccia dire al vecchio che “sta vivendo” e non “sopravvivendo”.
I MALATI: anche qui non si dovrebbe badare a spese affinché chiunque abbia la sfortuna di ammalarsi, possa ricevere la migliore assistenza possibile in forma assolutamente gratuita; quindi maggiori investimenti in questo settore, a meno che non si preferisca far morire la gente prima che invecchi
I GIOVANI: quando uso questo termine mi riferisco a “tutti coloro che non sono adulti” e quindi dall’asilo all’università: lo stato dovrebbe impegnare tutte le risorse necessarie affinché queste generazioni, che poi saranno il nostro futuro, ricevano il massimo dell’istruzione che questo paese è in condizione di dare loro, ricordandoci che la formazione dei giovani è sicuramente il migliore investimento possibile; ovviamente si deve pensare anche al mercato del lavoro, altrimenti…
E così ho presentato i miei tre punti, che poi – se qualcuno se lo ricorda – sono nient’altro che il programma che i laburisti del nord Europa, nel periodo del dopo guerra, racchiusero in uno slogan semplicissimo: “dalla culla alla tomba”.
Caro Prodi, se riuscirai a risolvere questi tre ambiti programmatici e, di conseguenza, non ti farai fuorviare da altre cose tipo TAV, Ponti, cunei, ecc. - tutte cose belle ma da fare “DOPO” - avrai vinto la tua personale scommessa con me e, quindi, mi avrai stupito: auguri di buon lavoro e cerca di far lavorare quei 101 mangia pane a tradimento!

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