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sabato, aprile 29, 2006

A PROPOSITO DI AGGIOTAGGIO 

Ricordate quanto è accaduto al povero Ricucci, costretto da un paio di settimane a Regina Coeli con l’accusa di aggiotaggio che – come ho già spiegato nel post del periodo – sta ad indicare una qualche manovra messa in atto per fare salire (o scendere) le quotazioni di Borsa di un titolo azionario, con lo scopo di farci un guadagno di carattere economico.
Fermo restando che quello che vi sto per raccontare è puramente accademico, cioè non intendo accusare nessuno di aggiotaggio, sentite quello che è accaduto alle azioni della Juventus.
La francese Chevreux, da me mai sentita nominare (per mia colpa), ma evidentemente una delle più apprezzate Agenzie di rating internazionale, specializzata in analisi di mercato, ha pubblicato – all’inizio della scorsa settimana – uno studio sul titolo bianconero, per effetto del quale le azioni juventine sono schizzate di un + 33% a una settimana, di un + 50,06% a un mese e di un + 75,13% a tre mesi.
Tutto questo all’indomani della dolorosa eliminazione dalla Coppa dei Campioni ad opera dell’Arsenal che non ha evidentemente intaccato la fiducia della Chevreux, la quale dal canto suo ha sentenziato che la società bianconera “non è considerata una rischiosa squadra di calcio, ma una media factory” nella quale gli incassi delle partite incidono soltanto per il 10% sulle entrate, mentre l’80% deriva dai diritti d’immagine.
Non mi intendo molto di analisi borsistiche, ma per quanto possa capire io, l’Agenzia francese vuole dire che – al di là del gioco del pallone che dovrebbe essere lo scopo principale della Juventus – la stessa è diventata una formidabile macchina per fare soldi, grazie ai contratti stipulati con Mediaste per il digitale terrestre e con Sky per il satellitare; in aggiunta a ciò, abbiamo la fila delle aziende – tutte ad altissimo livello – che fanno a gara per assicurarsi un pezzettino della tuta o di altri indumenti dei giocatori bianconeri.
Da notare che stiamo parlando di una azienda che ha chiuso il bilancio 2005 con una perdita di 3 milioni di euro ma che prevede di passare, nell’esercizio 2005/2006 ad un avanzo di quasi 6 milioni di euro.
Quindi, se ho capito bene, per le società calcistiche quotate in borsa – attualmente sono la Juventus, la Roma e la Lazio – le vittorie o le sconfitte sul piano sportivo non sono determinanti per la formazione del valore del titolo; altri sono i parametri che vengono presi in considerazione per raggiungere la quotazione e questi sono tutti “dentro” la società e il suo appeal nei confronti dei potenziali sponsor.
Eppure stiamo parlando di una squadra che – a onta delle tante vittorie – non riesce a racimolare più di trenta mila spettatori per le partite casalinghe, tant’è vero che tempo addietro il settore marketing studiò anche l’opportunità di giocare alcune partite in campi diversi dal proprio, proprio perché la squadra ha forse più tifosi in altre città che a Torino.
Comunque, beata la Juventus e basta! Torniamo però all’aggiotaggio e riflettiamoci un po’ sopra: se la notizia della Chevreux è stata resa pubblica e ha provocato questo mostruoso aumento di valore delle azioni, possiamo ipotizzare qualcosa oppure no? Sicuramente no! Però nessuno mi toglie dalla testa il povero Ricucci che deve dormire in una cella umida e fredda mentre a casa ha lasciato il comodo talamo nuziale abitato da una sventola come la Falchi! Sarà arrabbiato? Io dico di sì!!

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