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domenica, aprile 09, 2006

OGGI E DOMANI DOVREBBE TOCCARE A NOI 

Oggi e domani tace la politica, tace tutto il boccalonaio che abbiamo sentito da oltre un mese a questa parte e dovrebbe essere il “nostro” momento, quel momento cioè di tirare le somme di tutto quello che abbiamo sentito e di tradurlo in un voto a uno dei due gallinacci che sono in lizza, senza peraltro potere indicare quale deputato o senatore ci piace come “nostro rappresentante” perché questa incombenza ci è stata gentilmente tolta dalle segreterie dei partiti.
Non voglio dirvi come voterò e neppure “se” voterò, in quanto penso che non freghi niente a nessuno e non mi considero un “opinion leader” in grado di influenzare il risultato, voglio solo fare alcune considerazioni a mezza voce insieme ad un gruppo – spero numeroso – di amici e di fronte a un buon bicchiere di vino o a un caffè.
La prima considerazione che mi piace sviluppare è che non penso proprio – e vorrei che qualcuno mi convincesse del contrario – che qualunque sia il gallinaccio vincitore cambierà qualcosa; questo “cambierà qualcosa” deve però essere legato a situazioni di grosso interesse nazionale del tipo, quale sarà la politica energetica; oppure quale sarà la formula magica che si inventeranno per gestire il precariato sempre più imponente tra i giovani; ed anche, quanto dovremo continuare a subire le soperchierie della FIAT che, al termine di un anno splendido anche sotto il profilo reddituale, si è sentita in dovere di mettere un migliaio di persone in cassa integrazione ed in mobilità (sto parlando di cinquantenni); ed ancora, come si potrà impostare il problema del pensionato che deve sbarcare il lunario con 500 euro al mese (il milione concesso da Berlusconi); e poi vorrei sapere anche il modo con cui il vincitore affronterà il mercato del lavoro in presenza di una sempre più massiccia globalizzazione dei mercati.
E quelle che ho sopra enunciato sono soltanto alcuni dei problemi che sono ancora sul tappeto e che nessuno dei due candidati – al di là delle battute e delle manipolazioni delle cifre del bilancio – ha avuto il coraggio di affrontare seriamente e di conseguenza indicare la sua soluzione.
Questo perché, mi chiederete voi? Mi sembra molto chiaro che a monte della campagna elettorale, come una sorta di peccato originale, c’è il patto che i poteri forti (Confindustria per le grandi aziende e ABI per gli Istituti di Credito) hanno stipulato con uno dei due contendenti (scoprite voi quale, è facile!) in cui è stato “preteso” dal prossimo esecutivo una sorta di mano libera per la gestione della mano d’opera, anche di quella a basso costo che proviene dai paesi extra comunitari; questo, secondo me, è il grave vizio di forma che inficia tutta la campagna elettorale; questo – e lo abbiamo visto benissimo specie nell’ultimo mese – è il legaccio che il vincitore si ritrova a braccia e gambe e tale legaccio è fatto con filo assolutamente intangibile.
Per cui temo proprio che queste elezioni servano unicamente a legittimare per cinque anni le soperchierie di uno dei due gallinacci, gli abusi, i soprusi, l’opportunità di favorire solo i propri adepti, i propri famigli ed i propri sodali; tutto questo con i nostri denari, dandoci ad intendere che fanno “tutto per noi”, quando si impegnano per la nostra salute (ed invece sono solo posti a baroni della loro parte) o per la nostra scuola (ed anche qui si tratta di baronie di parte, sia pure di altro genere).
Quindi amici cari, non voglio dirvi quello che farò dopo aver messo on-line questo post, ma credo di avervi fornito almeno qualche elemento per chiarire con voi stessi il significato del termine “coglione”.

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