<$BlogRSDUrl$>

mercoledì, aprile 12, 2006

IL FUTURO IN TRE PASSI 

Dopo la sbornia elettorale, i prossimi passi che la nostra politica è chiamata a compiere si sostanziano in tre operazioni, purtroppo non vicinissime tra loro.
La prima riguarda la verifica dei voti: qui dobbiamo ammettere che Berlusconi ha una qualche ragione a richiederla in quanto abbiamo delle situazioni che definire anomale è poco e poi non dobbiamo dimenticarci che “La Margherita” nel 2001 fece analoga richiesta e recuperò circa 30.000 voti.
Allora, quale è il problema: alla Camera lo scarto tra le due coalizioni è di circa 24.000 voti e si hanno 43.000 schede contestate a verbale nei seggi elettorali; al Senato lo scarto è di 300.000 voti, ma a favore della CdL, con altre 40.000 schede da controllare. Queste schede contestate vengono visionate dagli Uffici Elettorali costituiti presso le Corti d’Appello e successivamente inviate alla Cassazione per il controllo finale.
La seconda incombenza è l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato che, come è stato in questa legislatura e come ha confermato di voler fare Prodi, dovrebbero appartenere entrambi allo schieramento vincitore: per la Camera dei Deputati di sta già facendo il nome di Bertinotti che con i suoi 68 seggi in più (tra Camera e Senato) rispetto al 2001 è il vero trionfatore di queste elezioni.
Da alcune parti si è tirato fuori il discorso che in questa situazione di sostanziale parità, la coalizione al governo farebbe bene ad entrare in una qualche sintonia con l’opposizione e uno dei modi potrebbe essere quello di concedere l’elezione di una delle due Camere; non credo però che Prodi e compagnia bella siano di questo avviso.
La terza incombenza è l’elezione del Presidente della Repubblica; per questa operazione dobbiamo spendere qualche parola in più: il mandato di Ciampi scade il 18 maggio, quindi oltre un mese da oggi e lo stesso Ciampi ha già avvertito tutti che l’incarico di formare il nuovo governo sarà affidato dal nuovo Presidente della Repubblica e non da lui; questo, se da una parte blocca l’iter istituzionale, dall’altra concede del tempo alle due coalizioni per cercare – ammesso che ci siano – delle strade di collaborazione.
Certo che questa incombenza è il vero e autentico banco di prova per la tenuta delle due coalizioni che, inizialmente, si attesteranno su un loro candidato di bandiera e solo successivamente apriranno le trattative per ricercare una maggioranza più ampia come richiede la Carta Costituzionale.
Nel frattempo c’è un’ attività che avrà luogo durante l’intero periodo ed è per questo che non l’ho collocata in una quarta incombenza: mi riferisco al “mercato delle vacche”, nobile attività che ha avuto spunti gloriosi in quasi tutte le legislature.
Vediamo come si svolge: la coalizione che ha presumibilmente l’incarico di governo, ma ha difficoltà di movimento specialmente al Senato, può aprire un banchino – come ai mercati – per vedere chi è disponibile a fare “il grande passo”; come avviene questa trattativa? Si avvicina un senatore che sappiamo essere decisamente allettato dal “potere” e gli si ricorda che dopo la sconfitta questo potere è passato di mano, ma gli si ricorda pure che non c’è problema a riconsegnarlo a lui, basta che cambi gruppo parlamentare e si trasferisca a quello dei vincitori.
Questo è l’iter che, peraltro, ha avuto un epigone illustre in Clemente Mastella, autentico esperto di questa transumanza che, per le pecore è la ricerca del cibo, mentre per gli “onorevoli (poco!!)” é la ricerca del potere e di posti da assegnare a famigli e sodali.
Questo, cari amici, è il film che vedremo prossimamente su questi schermi!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?