venerdì, marzo 31, 2006
SONO TEMPI DIFFICILI
Il refrain di una nota canzone del cantautore satirico Tonino Carotone recita appunto “sono tempi difficili” e dobbiamo ammettere che è vero; sono tempi difficili ma sono anche tempi sorprendenti e pertanto anche tempi meravigliosi; vediamo quale aggettivo ci piace di più.
Sono tempi difficili perché lo dicono tutti e quindi ci deve essere qualcosa di vero, anche se – come ho già avuto modo di dire in passato – provate a mettervi su una strada di traffico e contare le auto del valore pari o superiore a 50.000 euro che transitano; io la prova l’ho fatta e sono rimasto sconcertato; fate voi la controprova e sappiatemi dire!.
Sono tempi difficili perché – come dice uno slogan politico – l’Italia è alla frutta: non so quali parametri vengono usati per trarre queste conclusioni, ma se provate a fare un altro esperimento poi mi direte: provate a prenotare un viaggio in posti anche costosi nelle prossime vacanze di Pasqua; oppure provate a prenotare un aereo per una normale città italiana come è capitato a me e vi sentirete rispondere che è tutto pieno fino a tre giorni dopo Pasqua; proviamo allora a fare una cosa più semplice e cioè ad andare in un Ristorante o in una Pizzeria in un giorno normale (escludiamo il sabato) e vedrete che è un problema trovare il posto.
Quindi tutto questo cosa sta ad indicare? Soprattutto che sono aumentati e di parecchio coloro che si possono permettere spese sopra la media e sono aumentati anche coloro che non si possono permettere neppure le cose normali; tutto questo perché è stata spazzata via la celebre “middle class”, il ceto medio, l’asse portante di ogni società industriale, categoria sociale che è stata risucchiata in parte dalla classe superiore e in parte ancora maggiore da quella inferiore: così si spiegano tante lamentazioni della cosiddetta borghesia sul tipo di vita che le viene imposto.
Soluzione a questo problema: molto semplice, una bella rivoluzione che azzeri tutte le posizioni e, in pratica, ridistribuisca le carte per una nuova partita; ne avete voglia?!
Ma dicevamo che sono anche tempi sorprendenti, tempi cioè che continuano a generare una massa di gente che non riesce a decifrare il concetto finzione/realtà e per questo continua a soffrire o a gioire delle cose altrui che gli vengono proposte dai mass media allo stesso modo che se fossero le proprie gioie o i propri dolori; ne sono esempi i casi del Processo di Cogne e la vicenda ancora misteriosa del rapimento del piccolo Tommaso, tanto per citarne solo due tra i tanti.
Ma sono anche tempi meravigliosi – a saperne cogliere l’intima essenza che non è il denaro – specie perché possiamo assistere a situazioni paradossali come i giovani veneti che mettono le bombe “per noia”, oppure il calabrese che dichiara di avere “sacrificato a Satana” quattro persone” ed anche – fatte le debite proporzioni tra tutto quanto – il caso di una o più persone che usano internet per richiedere un tipo di latte particolare per un bimbo che sta male e si scopre che è tutta una bufala, tutto un gioco, forse dettato ancora una volta dalla noia. Cosa c’è di meraviglioso in tutto questo? Ma c’è la vita stessa, la pulsione della vita che provoca anche queste demenze, ma fatte in presenza di uno splendido tramonto o affacciati su una terrazza di fronte al mare.
Statene certi che in un campo di concentramento di stampo hitleriano o in un gulag staliniano o in uno stadio “attrezzato” dai colonnelli argentini, non viene la voglia di scherzare sulla vita e sulla morte, tutto è troppo maledettamente serio per non incidere sugli atteggiamenti della gente. Quindi, contentiamoci almeno della libertà che abbiamo, o meglio, di questa libertà che la dà comunque vinta ai mass media.
Scusate la fine, forse un po’ troppo malinconica, ma oggi mi viene così!
Sono tempi difficili perché lo dicono tutti e quindi ci deve essere qualcosa di vero, anche se – come ho già avuto modo di dire in passato – provate a mettervi su una strada di traffico e contare le auto del valore pari o superiore a 50.000 euro che transitano; io la prova l’ho fatta e sono rimasto sconcertato; fate voi la controprova e sappiatemi dire!.
Sono tempi difficili perché – come dice uno slogan politico – l’Italia è alla frutta: non so quali parametri vengono usati per trarre queste conclusioni, ma se provate a fare un altro esperimento poi mi direte: provate a prenotare un viaggio in posti anche costosi nelle prossime vacanze di Pasqua; oppure provate a prenotare un aereo per una normale città italiana come è capitato a me e vi sentirete rispondere che è tutto pieno fino a tre giorni dopo Pasqua; proviamo allora a fare una cosa più semplice e cioè ad andare in un Ristorante o in una Pizzeria in un giorno normale (escludiamo il sabato) e vedrete che è un problema trovare il posto.
Quindi tutto questo cosa sta ad indicare? Soprattutto che sono aumentati e di parecchio coloro che si possono permettere spese sopra la media e sono aumentati anche coloro che non si possono permettere neppure le cose normali; tutto questo perché è stata spazzata via la celebre “middle class”, il ceto medio, l’asse portante di ogni società industriale, categoria sociale che è stata risucchiata in parte dalla classe superiore e in parte ancora maggiore da quella inferiore: così si spiegano tante lamentazioni della cosiddetta borghesia sul tipo di vita che le viene imposto.
Soluzione a questo problema: molto semplice, una bella rivoluzione che azzeri tutte le posizioni e, in pratica, ridistribuisca le carte per una nuova partita; ne avete voglia?!
Ma dicevamo che sono anche tempi sorprendenti, tempi cioè che continuano a generare una massa di gente che non riesce a decifrare il concetto finzione/realtà e per questo continua a soffrire o a gioire delle cose altrui che gli vengono proposte dai mass media allo stesso modo che se fossero le proprie gioie o i propri dolori; ne sono esempi i casi del Processo di Cogne e la vicenda ancora misteriosa del rapimento del piccolo Tommaso, tanto per citarne solo due tra i tanti.
Ma sono anche tempi meravigliosi – a saperne cogliere l’intima essenza che non è il denaro – specie perché possiamo assistere a situazioni paradossali come i giovani veneti che mettono le bombe “per noia”, oppure il calabrese che dichiara di avere “sacrificato a Satana” quattro persone” ed anche – fatte le debite proporzioni tra tutto quanto – il caso di una o più persone che usano internet per richiedere un tipo di latte particolare per un bimbo che sta male e si scopre che è tutta una bufala, tutto un gioco, forse dettato ancora una volta dalla noia. Cosa c’è di meraviglioso in tutto questo? Ma c’è la vita stessa, la pulsione della vita che provoca anche queste demenze, ma fatte in presenza di uno splendido tramonto o affacciati su una terrazza di fronte al mare.
Statene certi che in un campo di concentramento di stampo hitleriano o in un gulag staliniano o in uno stadio “attrezzato” dai colonnelli argentini, non viene la voglia di scherzare sulla vita e sulla morte, tutto è troppo maledettamente serio per non incidere sugli atteggiamenti della gente. Quindi, contentiamoci almeno della libertà che abbiamo, o meglio, di questa libertà che la dà comunque vinta ai mass media.
Scusate la fine, forse un po’ troppo malinconica, ma oggi mi viene così!