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mercoledì, marzo 01, 2006

SALUTE PUBBLICA 

Ho sentito in questi giorni un’intervista radiofonica a Gino Strada, Presidente di “Emergency”, nella quale veniva illustrato il progetto – ormai in fase conclusiva – del grande ospedale di cardiochirurgia che sta per aprire i battenti in pieno centro del Sudan, zona disastrata e dimenticata da Dio e dagli uomini.
L’apertura dell’ospedale, realizzato con criteri, strutture e tecnologie all’avanguardia, avverrà entro l’anno e “riceverà tutti coloro che ne hanno bisogno”: questa la definizione che Strada ha fatto dei propri pazienti; in teoria – ma fino ad un certo punto – potrebbero venire anche pazienti dagli Stati Uniti o da altri paesi del mondo occidentale: condizione irrinunciabile per i ricoveri è l’assoluta gratuità degli stessi.
Quasi sorpreso della domanda sul perché di questa iniziativa, il coraggioso Strada replica che il termine Ospedale deriva da “ospitalità” e questa non si nega a nessuno e tanto meno si fa pagare: da qui l’indiscriminata ammissione e l’assoluta gratuità – anche a Bill Gates, ha aggiunto Strada – perché quando si afferma un principio ci si deve attenere chiunque sia la persona di riferimento.
Non so come sia riuscito nell’intento di realizzare questa struttura all’avanguardia anche tecnologica, dove abbia preso i soldi, dove abbia trovato gli aiuti; adesso, infatti, è in Italia per supportare una sorta di campagna pubblicitaria a favore di specifiche donazioni per tale iniziativa, una specie di “telethon” ma con meno agganci con i media che contano (televisione e stampa) e quindi assai più difficoltoso; ma non per questo mi è sembrato preoccupato, segno che per queste nobili iniziative i soldi si trovano!
È una iniziativa bella, anzi splendida, ma destinata a restare fine a se stessa e a provocare soltanto delle risatine da parte dei soliti baroni della medicina; purtuttavia l’iniziativa c’è e resterà, se non altro avremo il ricordo del modo con cui è stata realizzata e dei successi in campo sanitario e farà scuola per coloro che in futuro si vorranno cimentare in questa operazione.
Qualcuno ricorderà che in passato ho avuto modo di esprimere alcune mie idee circa una ideale organizzazione mondiale della vita su questo bellissimo pianeta: io affermavo che le strutture di governo (il nostro, ma anche tutti gli altri) avrebbe dovuto occuparsi – in esclusiva e mettendo tutti i mezzi necessari – di tre campi della vita: bambini (cioè tutto il comparto dell’educazione), vecchi (cioè l’assistenza ad anziani, auto e non sufficienti) ed infine la salute, intendendo con questo termine tutto quello che concerne la sanità degli esseri umani, giovani o vecchi che siano.
Per quanto riguarda gli altri problemi – importanti ma non “essenziali” come questi – si sarebbe dovuto intervenire se le strutture private non ce l’avessero fatta: alludo al problema viario (le autostrade sono utili, ma non indispensabili), al comparto dei collegamenti ferroviari ed aerei (se funzionano meglio, ma insomma…ci siamo capiti) e via di questo passo.
Se una Nazione, meglio se un Continente, meglio ancora se tutta l’Umanità, riuscisse ad essere sollevata completamente dai tre problemi che ho sopra enunciato e che mi piace ripetere (bambini, vecchi e malati, ovviamente non in quest’ordine ma nella loro totalità) credo, anzi sono certo, che si sarebbe fatto un grandissimo passo avanti per raggiungere quella tanto conclamata e soltanto sognata, “felicità”.
È uno dei miei soliti “dream”? Può darsi, ma non mi sembrerebbe neppure un grossissimo problema realizzarlo, in quanto si tratta essenzialmente di dare priorità alle cose di cui occuparsi. E basta!

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