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domenica, marzo 19, 2006

RITORNO A CASA 

Sono rientrato da poche ore e subito mi accingo a riprendere i contatti con i miei lettori; anzitutto due parole sull’iniziativa che ho avuto a Taormina: sotto il profilo didattico è andato tutto molto bene sia per la grande disponibilità dei ragazzi che mi hanno ascoltato e seguito con interesse e sia per l’altrettanta buona volontà degli insegnanti che hanno collaborato con me per la buona riuscita della “settimana”. Unico neo - ma non è dipeso da nessuno di noi – il tempo atmosferico che non è stato proprio dei migliori e che mi ha negato alcuni colori che di solito si possono ammirare in questa stagione in Sicilia.
Cosa è successo in questa settimana? Se escludiamo le solite battaglie Prodi/Berlusconi, sia quelle televisive che quelle a mezzo stampa, l’argomento più importante era ed è rimasto quello del bambino (Tommaso) scomparso da casa ormai da oltre quindici giorni.
A questo proposito, in questi giorni che ho trascorso a Taormina, ero impegnato soltanto la mattina e quindi nel pomeriggio – dopo avere pranzato – mi sono ritrovato alcune volte di fronte alla TV e mi sono imbattuto in una trasmissione, “La vita in diretta”, che non conoscevo e – dopo averla vista tre o quattro volte – ho pensato che avevo fatto bene a scansarla.
In questi giorni, forse per essere contrabbandata come trasmissione giornalistica, aveva un grosso schieramento di mezzi dislocati nella campagna del parmense dove c’è la famigerata casa della famiglia di Tommaso e in studio alcuni “esperti” che vanno dalla Maria Teresa Ruta ad un giudice del Tribunale dei Minori, da un paio di attrici che si trovavano a passare di lì, a quel criminologo molto grasso e capelluto (mi pare si chiami Bruno) che pontifica sempre quando siamo in presenza di disgrazie, anticipando che “se l’acqua la mettiamo a scaldare, va a finire che bolle”: quindi banalità e basta!!
Sulla cosiddetta “scena del crimine”, i giornalisti dislocati dalla RAI, con una preparazione ed una caratura professionale delle quali è meglio non parlare, cercano di raccontare il nulla che sta accadendo, tingendolo di colori in modo che sembri una situazione in evoluzione; tra loro si contraddicono addirittura, dando notizie diverse l’uno dall’altro; poi arriva il Prof. Bruno che – dall’alto della sua mole – ci racconta tutta una serie di banalità.
Intanto del piccolo Tommaso non sappiamo niente e sono – ripeto – più di quindici giorni; i genitori sono giustamente distrutti e le uniche cose che per il momento le autorità hanno scoperto sono delle foto “pedo-pornografiche” in possesso del padre, che sono certamente riprovevoli ma che non ci danno la chiave della vicenda.
Poi – dato che non ci facciamo mancare niente – dobbiamo subire anche la “preveggenza” di una indovina o medium che dir si voglia, la quale afferma di “vedere” il piccolo bambino in un fiume dell’alta Toscana: sub dei carabinieri, vigili del fuoco e altri specialisti del genere passano una intera giornata a scandagliare il braccio d’acqua indicato dalla sensitiva senza scoprire niente – per fortuna – ma nessuno si sogna di “ringraziare” la maga con un bel calcio nel sedere.
Ed infine arriva Don Mazzi – come poteva mancare?? – e prima si offre ai rapitori del bambino in qualità di intermediario per eventuali trattative e successivamente rilascia una dichiarazione ai giornali nella quale afferma esplicitamente che “lui si è accorto che la moglie non è più in sintonia con il marito”, dichiarazione nettamente smentita dall’interessata ma che comunque apre un nuovo fronte di polemiche: ne avevamo bisogno??!!
E intanto il piccolo Tommaso continua a mancare!! Speriamo bene ma queste speranze, purtroppo, diminuiscono giorno dopo giorno!!

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