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sabato, febbraio 04, 2006

LE VIGNETTE SU MAOMETTO 

Voltaire diceva: “non condivido la tua idea, ma sono pronto a morire perché tu possa esprimerla”; in Francia, nella “sua” Francia il Direttore di un giornale, “France Soir”, è stato licenziato in tronco dal proprietario del quotidiano, in quanto reo di avere pubblicato le vignette – di origine danese – su Maometto.
Ed allora, facciamo il classico passo indietro: il 10 gennaio scorso, una rivista norvegese ha ripreso le 12 vignette uscite a fine settembre sul quotidiano danese “Jyliand Posten” ed aventi per oggetto/soggetto, il Profeta Maometto; stranamente, mentre in settembre non era successo niente di particolare, adesso si è scatenato il finimondo: bandiere danesi bruciate, ambasciate sotto tiro, disordini e incidenti in grande quantità, per queste 12 vignette che a me – per quello che ne posso capire - non hanno neppure fatto ridere e non mi sono sembrate neppure interessanti, né offensive.
Dal Nord Europa “l’influenza delle vignette” attacca la Francia e segnatamente “France Soir” che le pubblica integralmente e scatena violentissime reazioni, oltre al licenziamento in tronco del suo direttore; l’arrabbiatura, lo sdegno e tutte le altre componenti dell’odio razziale e religioso si espandono a macchia d’olio: in Iraq, in Siria, in Pakistan e in molti altri paesi musulmani vengono bruciate le bandiere dei miscredenti francesi, danesi e norvegesi.
La sede dell’U.E. a Gaza, cioè in territorio palestinese, è stata assaltata e chiusa d’imperio: “Diamo 48 ore di tempo ai governi danese, francese e norvegese per presentare le loro scuse”, minacciando addirittura di bombardare le sede U.E., le sedi delle ambasciate delle nazioni interessate e, addirittura, le chiese di altri culti.
In prima fila nella protesta non poteva esserci che l’Iran, che è arrivato a convocare addirittura l’ambasciatore dell’Austria – presidente di turno dell’U.E. – per protestare ufficialmente per la pubblicazione delle caricature.
Si ipotizza a breve scadenza il lancio di una “fatwa” – condanna a morte per motivi religiosi – che è già allo studio da parte del nipote di Khomeini; e mentre dall’occidente ci si trincera dietro la “logora” libertà di stampa, il premier turco, Erdogan, ha bellamente suggerito al ministro degli esteri francese di abolirla d’imperio. E pensare che questo paese ce lo dovremo trovare accanto in Europa!!
E adesso veniamo a noi: i giornali e le televisioni sono andate in ordine sparso e qualcuno le ha mostrate altri no, ma coloro che non l’hanno fatto hanno detto che era a causa della bruttezza delle vignette e non per paura!!
Chiudiamo con due interventi di nostri “pezzi grossi”, uno per schieramento, così salviamo la “par condicio”: cominciamo con Frattini, già Ministro degli Esteri del governo Berlusconi e adesso Commissario U.E., che, dopo essersi schierato, ipocritamente, a difesa della libertà di stampa, afferma che “esistono temi sensibili, nell’ambito della religione e soprattutto nel contesto dei nostri giorni, per cui considero poco opportuna la pubblicazione di queste vignette”.
E poi sentiamo il buon Romano Prodi, leader dell’Unione, il quale dopo averle dichiarate di cattivo gusto, afferma – in sintonia con Frattini – che “in un periodo di così grande sensibilità rispetto alla convivenza tra popoli e rispetto alle sensibilità religiose, si doveva evitare questo episodio”.
Un po’ di coerenza, signori miei, e smettete di tremare dalla paura, altrimenti date ragione alla Fallaci; se c’è libertà di stampa si pubblica tutto quello che si ritiene opportuno (sul Papa, su Berlusconi, su Prodi e su altri argomenti “sensibili” le vignette si sprecano); se questa libertà non c’è basta dirlo chiaro e tondo!!

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