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martedì, gennaio 03, 2006

Zeppelin 

Vi ricordate il post del primo dell’anno, nel quale stigmatizzavo il “premio” di 6.000 euro ciascuno concesso bellamente dal nostro Ministero dell’Economia ai propri dipendenti, per una spesa complessiva di 407 milioni di euro (circa 800 miliardi del vecchio conio)? Vi ricordate tutte le migliori e più utili imputazioni di spesa che suggerivo per questa grande cifra?

Ebbene, sia pure a rischio di essere accusato di demagogia, vorrei aggiungerne una nuova, una della quale non conosco il modo di chiamarla e quindi riferirò della vicenda che ha originato questa mia balzana idea.

Siamo a Cremona – una delle città che nelle stucchevoli graduatorie di fine anno occupa uno dei primi tre posti – ed un invalido civile di soli 45 anni, dal simpatico soprannome di Zeppelin, vive con una pensione di 300 euro al mese e, con questa cifra o compri da mangiare o paghi le bollette; ebbene il nostro Zeppelin ha optato per mangiare ed ha omesso di pagare le bollette di luce e gas per diversi mesi: conclusione, i solerti funzionari delle due aziende hanno provveduto a disconnettere il contatore mettendo il povero Zeppelin al buio e al freddo, proprio in questa stagione in cui il termometro va spesso sotto lo zero.

Dopo una settimana che non lo vedevano, gli amici di un Centro Sociale si rivolgono ai Vigili del Fuoco per sfondare la porta e vedere cosa è successo; dentro il misero appartamento c’è il cadavere del disgraziato, però ben conservato, dato che c’è un freddo polare, a testimonianza del taglio energetico e c’è anche un buio pesto, a conferma dell’interruzione di corrente.

Di cosa sarà morto Zeppelin? Di freddo, di stenti oppure di un qualche malore? Sarà l’autopsia a rivelarlo, ma a me sinceramente interessa poco, interessa di più “il modo” con cui è morto Zeppelin, al freddo più siberiano possibile, al buio più infernale che si possa immaginare e, soprattutto, nella più assoluta solitudine, perché anche gli amici del Centro Sociale – assiduamente frequentato dal povero Zeppelin – ci hanno impiegato una settimana prima di accorgersi che il disgraziato non s’era più visto: non credete, cari compagni che il termine “sociale” che campeggia accanto al vostro circolo andrebbe cambiato, magari con “ricreativo”, “sportivo” o altro del genere, ma togliendo assolutamente il termine sociale che vuol dire tutta un’altra cosa?

Ai TG odierni che ho avuto modo di vedere, c’è stato un via vai di Assessori Comunali, Provinciali e Regionali, tutti intenti a “discolparsi” con la frase: “conoscevamo la sua situazione e stavamo studiando il modo di aiutarlo; se ci avesse detto che non aveva pagato le bollette, saremmo intervenuti!”

Nessuno di questi signori, evidentemente, ricorda, o conosce, il motto latino che io vi riporto in italiano: “scusa non richiesta, accusa palese”, intendendo che coloro i quali si scusano addirittura prima di essere accusati puzzano di colpevole lontano un miglio.

Vi chiederete e mi chiederete: ma perché ti arrabbi così tanto ?! Mah, sinceramente non lo so, ma è un periodo che non sopporto queste storture che la nostra società produce giornalmente, a getto continuo; forse sarà che gli anni passano e non riesco a vedere niente di migliorativo; oppure sarà che il mondo che lasciamo ai nostri giovani è sicuramente peggiore di quello che abbiamo trovato noi; sia quel che sia la sensazione peggiore che provo in queste occasioni è l’impotenza, il non poter agire e il non poter fare qualcosa, anche piccola, per migliorare questa società che mi sembra stia andando incontro ad un profondissimo baratro: mi auguro di sbagliare!!


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