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lunedì, gennaio 16, 2006

NON CI RESTA CHE PIANGERE 

Ricordate il film “Non ci resta che piangere” diretto dalla coppia Benigni-Troisi e in particolare la gag dei due che si trovano catapultati nel 1400 e, entrando in una città immaginaria incocciano nel gabelliere che gli chiede: “Chi siete? Dove andate? Un fiorino!”; questa frase, sempre uguale, viene pronunciata tre volte, con altrettanti versamenti del fiorino, finché i due lo “mandano a quel paese”.

Auguriamoci che altrettanto succeda al Sindaco di Firenze che – prendendo spunto da quanto già fatto a Stoccolma e a Londra (ma sono altre realtà ed altre organizzazioni) – ha preannunciato un “ticket” per entrare a Firenze da parte di auto guidate da abitanti di altre province che, pare ammontino addirittura al 60% della circolazione; da notare che le province limitrofe sono praticamente attaccate al territorio metropolitano.

Lo scopo dell’amministratore pubblico è il seguente ed è addirittura scandito dallo stesso con una sorta di “proclama”: così ci libereremo di ingorghi e smog; magari ci sarebbe da chiedergli come fanno coloro che abitano fuori città per problemi di pendolarismo ad arrivare sul posto di lavoro, ma anche a questo c’è subito una precisa risposta da parte dell’ineffabile Sindaco: che si usi il treno, il quale con un nuovo marchingegno messo a punto dall’accoppiata Trenitalia/Regione e dal nome “memorario”, ha servizi più efficienti e collega meglio anche le stazioni di quartiere (questo, ovviamente, e a scanso d’equivoci è il pensiero del Sindaco non il mio).

Coloro che proprio debbono usare l’auto potranno al massimo attraversare la città sulle autostrade che la circondano, ma per entrare in città si pagherà un ticket di ingresso che varierà da 1 a 2 euro a volta.

Alcune osservazioni dell’uomo della strada, partendo proprio da quest’ultima considerazione e cioè l’attraversamento della città attraverso l’autostrada: le obiezioni sarebbero due, la prima riguarda lo smog di tutti questi “nuovi” veicoli che transitano ai fianchi della città: dove si pensa che vada? Forse rimane dentro le auto dei “fuori provincia” che se lo riportano a casa? Seconda considerazione: per fare un piano del genere significa non aver mai usato il raccordo autostradale, altrimenti anche il più sprovveduto si sarebbe accorto che è sempre intasato di veicoli, poiché ormai serve da attraversamento della città anche per i fiorentini e quindi è diventato una sorta di “tangenziale” con in più il normale traffico autostradale.

Parliamo poi dell’utilizzo del treno: sono quasi quotidiane le manifestazioni di protesta di coloro che sono “costretti” ad usare il treno locale per spostamenti a livello regionale; avere in mente di incrementare questo mezzo con altri “pendolari” è semplicemente folle.

Si noti bene che tutti quelli che lo possono usare, già lo fanno, a danno dell’auto, ma c’è una gran massa che non può sia per motivi di orario e sia per motivi di ubicazione.

Comunque sia, credere di risolvere tutti i problemi di smog aumentando le entrate del Comune con multe e balzelli di vario genere non mi sembra utile alla cittadinanza, la quale comincia a mugugnare perché sente che “a bischerata si aggiunge bischerata”.

Ci sarebbe da aggiungere che prima di impostare un piano del genere che prevede il ticket per i “non fiorentini” o ci dedichiamo all’autarchia oppure organizziamo delle strutture alternative alle auto, per esempio trasporti pubblici efficienti, parcheggi scambiatori ai margini della città e altro del genere.

Arrivare e sparare fesserie come quelle che vi ho riportato, mi sa tanto di autoritarismo, lo stesso – a ben vedere – che ha il gabelliere nel film citato all’inizio; ma non dimentichiamo come gli va a finire, viene “mandato a quel paese”: è forse quello che anche il signor Sindaco desidera?


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