giovedì, gennaio 19, 2006
LE DONNE SEMPRE PIU' AL COMANDO
Con l’affermazione di Michelle Bachelet in Cile, cominciano ad essere parecchie le donne che – in tutto il mondo – si vanno affermando anche in campo politico, sino a conquistare il comando in molti paesi.
La Bachelet – aderente al Partito Socialista - ha stravinto sul candidato conservatore, Sebastian Pinera, proprietario di canali televisivi e di altre industrie del paese.
Con questa “socialista”, l’America del sud mette un nuovo petalo rosso nella collana dei suoi presidenti, dopo Evo Morales (Bolivia), Hugo Chavez (Venezuela), Lula Da Silva (Brasile), Nicador Duarte (Paraguay) e Tabare Vasquez (Uruguay), a dimostrazione che “il cortiletto di casa” di cui hanno sempre parlato gli statunitensi, è ormai una cosa del passato.
Ma stavamo parlando di donne e non di politica; allora, poco prima della brava Michelle Bachelet, nel giro di tre mesi, altre due donne avevano stracciato altrettanti maschietti: ha cominciato la Merkel in Germania, ha poi proseguito la Johnson-Sirleaf in Liberia, dove ha sconfitto l’ex calciatore Weah, utilizzando il bello slogan “io sono L’UOMO giusto per questo paese”; .
Da notare poi che ci sono forti possibilità che i prossimi candidati alla Presidenza degli Stati Uniti siano due donne, la Condoleza Rice e Hilary Clinton.
Ma non basta: anche in Europa si ha una recrudescenza di questo femminismo: in Finlandia la signora Halonen, presidente uscente, è andata al ballottaggio – che si terrà il 29 gennaio prossimo – con il Ministro delle Finanze del suo paese ed è nettamente favorita.
Tutto questo ci deve per forza indurre a fare alcune riflessioni, la prima delle quali è chiedersi il perché in Italia siamo ben lontani da questa situazione generalizzata, siamo cioè ancora alle battute di spirito sulle donne in politica e, con i marpioni della politica che ci ritroviamo, è di là da venire il tempo in cui una nostra concittadina potrà insediarsi al Quirinale oppure a Palazzo Chigi.
A onor del vero, un tentativo “quasi riuscito” ebbe luogo sette anni fa, quando poi fu eletto Ciampi alla Presidenza della Repubblica: in quell’occasione, vi ricorderete, il Partito Radicale lanciò la candidatura di Emma Bonino, reduce da uno splendido lavoro compiuto a Bruxelles dove era stata nominata Commissario Europeo; anche lei uscì con lo slogan “l’uomo giusto al posto giusto”, facendo leva soprattutto sul carattere virile della brava Emma e sui suoi indubbi “attributi”, già mostrati nel suo precedente incarico.
Se questo femminismo continua, e non vedo perché non dovrebbe, arriveremo a “subire” anche in politica – come è giusto che sia – dopo essere risultati sconfitti in tanti altri campi della vita.
È ovvio che questa situazione produrrà in noi maschietti – convinti di essere i migliori, per grazia di Dio – una forte frustrazione che si rifletterà sulle nostre capacità operative ed anche “amatorie”.
Ma è proprio sul piano dello scontro che dobbiamo far proseguire il rapporto uomo-donna? Oppure – come io ritengo – non è forse vero che siamo arrivati al momento in cui questo rapporto và ridisegnato completamente alla luce delle nuove realtà? E’ indubbio che se non si procede ad un radicale mutamento del “modo” con cui siamo abituati ad interagire, i due sessi sono destinati a scontri feroci che avranno come unico risultato quello di non far progredire – anzi! – il rapporto maschio-femmina, rapporto, non si scordi mai, sul quale è stato costruito il mondo e sul quale ancora oggi si procede nella scala dell’evoluzione.
È indispensabile pertanto un nuovo tipo di approccio, anche sentimentale, all’incontro tra i due sessi, una delle cose più belle che il Padreterno ha creato.