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domenica, gennaio 08, 2006

LA COOP SEI TU, CHI PUO' DARTI DI PIU'? 

Ricordate lo slogan di un fortunato spot televisivo: “la coop dei tu, chi può darti di più?”; era proprio l’intimo significato della frase che induceva l’anziana signora a darsi da fare in forma disinteressata all’interno di una Coop, mettendo a posto i carrelli, sistemando la frutta negli scaffali ecc.: mia cara signora, è sempre dello stesso avviso, si rimetterebbe a lavorare gratuitamente per il bene della Coop? Provi a leggere quello che segue e poi decida!!

Certamente gratis non lavorano Consorte e Sacchetti, rispettivamente Presidente e Vicepresidente e Amministratore Delegato della Unipol, da qualche tempo nell’occhio del ciclone dopo il tentativo di scalata a B.N.L e addirittura indiziati del reato di “associazione a delinquere”.; ed è proprio in occasione di questa operazione borsistica che il colosso assicurativo e bancario delle Coop è stato costretto a rimettere alla Consob un bilancio consolidato e certificato dal fior fiore delle società di revisione internazionali.

Da questo bilancio – purtroppo per loro – si scopre quanto hanno guadagnato nel 2004 il citato Consorte e il suo vice Sacchetti: 1.792.202 euro per il primo, cioè quasi 3 miliardi e mezzo, e 4.631.499 per il secondo, comprensivo di 2.500.000 euro per la liquidazione per la cessazione in quell’anno del rapporto di lavoro dipendente e quindi, la retribuzione per la nuova carica ammonta a oltre 2.100.000 euro, cioè quasi quattro miliardi di lire: non si capisce perché il vice guadagni più del numero uno, ma non credo che ci siano state delle proteste da parte di nessuno.

Questo che ho sopra indicato, è quanto i due super dirigenti hanno percepito “ufficialmente”, cioè non comprende ovviamente benefit e neppure quelle plusvalenze su titoli azionari che sembra abbiano fruttato al duo delle Coop circa cinquanta milioni di euro, cioè 100 miliardi del vecchio conio, e che sembra siano stati “parcheggiati” in una banca di Montecarlo.

Comunque, tornando all’ufficialità, il monte stipendiale di Consorte comprende cifre notevoli per incentivi (730.000 euro, cioè un miliardo e mezzo di vecchie lire) e una corposa una tantum pari a 663.666 (oltre 1 miliardo e 200 milioni delle vecchie lire): non mi chiedete a quale titolo sia stata dato questo bonus perché il bilancio non lo indica e io non ho la fantasia sufficiente per indovinarlo.

Ci sarebbero poi una schiera di altri personaggi che – assommando una carica in Unipol alla loro attività principale, percepiscono in bilancio prebende che si aggirano attorno ai 45-50 mila euro (100 milioni di lire), ovviamente che si sommano al loro stipendio “principale”.

In tutto quello che ho scritto sopra ci sono poche indicazioni per eventuali reati commessi dai due di Unipol e dai loro padrini all’interno del partito (D’Alema e Fassini), ma quello che balza evidente è l’assoluta cancellazione del carattere cooperativistico e quindi “sociale” che avrebbe dovuto esserci e invece non c’è né in Coop e neppure in Unipol.

Credo di essere nel vero se affermo che l’ultimo barlume di etica risale agli anni ’80, quando un certo Enrico Berlinguer rivendicò la famosa “diversità morale” del PCI rispetto agli altri partiti; i suoi eredi di oggi, invece, non sono tanto diversi dai propri avversari in quanto a intrecci e legami con la finanza (e non alludo alla Guardia di Finanza).

Allora, signora, cosa facciamo domani mattina, andiamo alla Coop ad aiutare gratuitamente a spostare i carrelli o restiamo in casa?


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