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giovedì, gennaio 05, 2006

IL RISIKO BANCARIO E LA SINISTRA 

Mi riferisco in particolare alla scalata di UNIPOL nei confronti di BNL e questo perche’ la vicenda vede implicata la sinistra, quella stessa sinistra che ha da sempre sputato sentenze contro tutto e tutti e che anche adesso continuerebbe a volersi dichiarare superiore agli altri.

Meno mane che ci sono i militanti comuni, quelli che sgobbano in fabbrica e che rinfacciano ai loro dirigenti di non riuscire ad arrivare alla fine del mese, mentre i dirigenti e funzionari delle COOP, probabilmente con il beneplacito del partito di riferimento, si fanno scoprire dei tesori immensi nascosti addirittura a Montecarlo, una volta considerato il luogo peccaminoso della decadente borghesia da abbattere con la rivoluzione.

Dobbiamo precisare per amore della verita’ che non mi sembra affatto corretto paragonare questo scandalo con quello di tangentopoli: nel primo infatti esistevano dei chiari e ben precisi reati (le famose dazioni di denaro) in quello attuale ci sono degli sprovveduti e degli spocchiosi dirigenti di sinistra che vanno in brodo di giuggiole al pensiero di possedere una banca, come se quello che hanno al momento fosse robetta: alludo alla UNIPOL, assicurazioni e banca e, soprattutto, al Monte dei Paschi di Siena nel quale i DS detengono una sostanziosa fetta del pacchetto azionario e hanno anche diversi loro uomini nel CDA.

Ma il buon Fassino, sciocchino ma non ladrone, commenta con la bava alla bocca la vicinissima acquisizione della BNL, come farebbe un bambino al quale viene regalato il trenino; allo stesso modo fanno vari e potenti dirigenti delle Cooperative, come se acquisire una banca rappresentasse una vittoria del proletariato.

E adesso si ritrovano tutti contro, a cominciare dai loro affezionati militanti che non riescono a individuare quale sia il vantaggio della classe operaia nella acquisizione di una nuova banca; poi ci sono le solite faide interne di coloro che sono stati sconfitti nelle votazioni del congresso e adesso cercano di riprendersi la rivincita; ci sono poi gli alleati di coalizione, buona parte dei quali hanno subito tangentopoli che li ha quasi spazzati via e che adesso si ritrovano sulla riva del fiume ad aspettare che passi il cadavere del loro ex-nemico; ed infine la sinistra dura e pura che, almeno per ora, non e’ stata scoperta con le mani nel vasetto della marmellata: pensate, siamo arrivati alla frase di Occhetto che, rivolto a D’Alema e Fassino dice: compagni, siete peggio di Craxi!!

Ricorderete che ad inizio vicenda ebbi a commentare la situazione della UNIPOL con un chiaro riferimento alle COOP e chiedendomi che cosa ci incastravano queste ultime, piene di senso sociale e cooperativistico, con le scalate bancarie.

Non a caso il Presidente di una di queste COOP, che tra l’altro conosco personalmente, gran brava persona, niente affatto stupido, ha da sempre affermato che se alla fine di ciascun anno avanza qualche soldo, conviene utilizzarlo per abbassare ancora di piu’ i prezzi, anziche’ per fare questi avventuristici investimenti.

E poi una cosa che mi aveva colpito era che il partner finanziario per questa onerosa acquisizione era una primaria banca giapponese: mi chiedevo, ma come mai il MPS non ha contribuito alla scalata, forse non ha i fondi necessari oppure non vuole apparire?

Comunque vorrei concludere con una famosa frase del compianto Cuccia: l’Italia e’ piena di finanzieri, ma non hanno una lira perche’ gli unico soldi sono in possesso delle banche.

Sulla base di questa affermazione arriviamo a capire meglio tutte le scalate e le corse per accaparrarsi gli istituti di credito.


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