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domenica, dicembre 18, 2005

Zibaldone n.13 

Il precedente “zibaldone” l’avevo realizzato a inizio autunno e adesso che siamo quasi alla fine dell’anno vorrei metterne un altro on-line per tre argomenti che hanno destato il mio interesse e dei quali intendo parlare con voi r invitarvi a rifletterci sopra..

Il PRIMO si riferisce ad una cosa che ho visto con i miei occhi e che, per la verità, c’era stata anche lo scorso anno: alludo alla moda di attaccare alle finestre un pupazzo di Babbo Natale che sembra quasi un ladro che cerca di infilarsi in casa dopo avere scassinato le persiane.

Diciamo la verità, non è un bel servizio che facciamo al vegliardo che viene dal Nord con renna e giocattoli, ma la moda risente dell’incremento mostruoso che abbiamo avuto dei furti d’appartamento; da qui ad emblematizzare l’intrusione nei nostri appartamenti anche a parte di Babbo Natale il passo è breve, anche se i bambini – come evidenzia anche un bellissimo spot attualmente in onda – continuano a credere alla calata dal camino, in fondo alla quale cercano di mettere materiale morbido in modo che l’amico barbuto non si faccia male.

Il SECONDO riguarda invece una recrudescenza nell’imbecillità di alcuni ragazzi: ad Ancona 4 ragazzi tra i 15 e i 17 anni cercavano di ammazzare la noia gettando dei sassi da una stradina parallela all’autostrada: uno di questi proiettili ha colpito un autobus pieno di gitanti ed è stato un miracolo che non ci sia stato un disastro.

Come dicevo all’inizio, i ragazzi subito individuati e arrestati hanno affermato di avere gettato i sassi “per ammazzare la noia”; anzi voglio riportarvi l’esatte parole usate da loro: “Volevamo provare qualcosa di diverso per movimentare le nostre serate.”

Vogliamo dare loro qualche consiglio per sconfiggere la noia? Per esempio andare a lavorare in una cava di pietre e la sera ritirarsi in casa tutti pieni di dolori e con poca o punta voglia di uscire per andare a fare danno.

L’autista del pullman colpito, ancora sotto choc, ha dichiarato che gli piacerebbe vederli in faccia e sentire cosa hanno da dire; adesso devono punirli severamente, se finisce tutto in una bolla di sapone questa storia non ha alcun senso; una prima dichiarazione del comandante regionale della Polstrada non promette granché: “Chi compie un gesto del genere o è un immaturo o un pazzo”: in entrambi i casi niente galera!

Il TERZO purtroppo si riferisce all’ennesimo episodio di violenza nei confronti di una donna, una ragazza quarantenne di origine canadese da anni in Italia, a Milano: all’uscita da una discoteca è stata bloccata da tre delinquenti, picchiata selvaggiamente, incappucciata e trascinata fino ad un capannone dismesso, dove hanno continuato a picchiarla e a l’hanno poi ripetutamente violentata.

La ragazza è stata picchiata così brutalmente a calci e pugni e poi presa addirittura a bottigliate in faccia, da avere la rottura del setto nasale, di uno zigomo e del costato, oltre a varie contusioni sparse in tutto il corpo. Con un coraggio indescrivibile ed anche con un po’ di fortuna, la giovane straniera ha approfittato della distrazione dei suoi aguzzini, forse drogati e ubriachi, per fuggire e denunciare il fatto alla Polizia che ha già arrestato due dei tre delinquenti, un marocchino e un algerino, ed è alla caccia del terzo, anch’esso un giovane magrebino.

Che dire per questa ennesima violenza se non che è indispensabile una qualche modifica dell’ordinamento giudiziario per cui coloro che commettono atti del genere debbono essere destinati a lunghi anni di detenzione e non liberati dopo poche settimane.


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