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venerdì, dicembre 23, 2005

Riparliamo di una mia vecchia proposta 

Nel contesto delle polemiche scoppiate sul caso “Fiorani – Fazio – Banca Popolare Italiana”, la stampa nostrana ha fatto circolare il nome di un politico come intestatario di un conto presso la citata banca; ha fatto addirittura di più, in quanto ha pubblicato la copia di un estratto conto annuale che vedeva – oltre alle solite commissioni e bolli – due movimenti mensili quasi identici, uno in Dare e uno in Avere, per una cifra di poco superiore agli otto mila euro: si tratta di un giroconto da Unipol, la banca “di famiglia”, di quella cifra e di una uscita per il pagamento della rata mensile di un mutuo acceso per l’acquisto di una barca; adesso avrete capito che si parla del Presidente dei D.S., Massimo D’Alema e della sua barca, il famosissimo Ikarus.

Come si vede, la notizia pubblicata dai giornali è una “non notizia”, in quanto non viene esplicitato niente che la faccia ricondurre a questo rango; unica eccezione – ma nessun giornalista se l’è posto – sarebbe l’ammontare che mensilmente l’on. D’Alema esborsa: ora si dirà che otto mila euro sono una cifra importante specie se rapportata a 12 mesi (quasi 100.000 euiro), si dirà anche che ci sono un sacco di pensionati che non arrivano a percepirla in un anno, ma sono tutte panzane demagogiche.

Il bravo D’Alema ha dichiarato: “c’è chi si compra una casa in campagna, io mi sono comprato una barca”; tutto giusto, tutto molto giusto, ma un personaggio come lui che possiamo definire “a reddito fisso” (finché gli dura) può tranquillamente distogliere dal budget familiare una cifra mensile di otto mila euro? Ma allora quanto guadagna?

Ed eccoci alla mia proposta di circa un anno fa: si riferisce a un dato che molti giornali e riviste riportano quando pubblicano il nome di un personaggio VIP : accanto al nome viene indicata l’età e questo anche per le donne (al diavolo la cavalleria).

Ciò significa che questi giornali hanno una sorta di “data-base” che contiene i nomi dei più importanti personaggi – politici, dello spettacolo, sportivi, ecc - con accanto l’indicazione della relativa età.

Ora mi chiedo: sarebbe gravoso aggiungere al dato dell’età quello relativo ai guadagni, riferiti ovviamente all’anno precedente? Questo ovviamente per i percettori di stipendio e per coloro che presentano regolare denuncia dei redditi, la cui visione è pubblica; per quelli invece che hanno situazioni finanziarie “complicate” ci possiamo attestare sul dato della denuncia dei redditi, ma indicando eventuali caratteristiche che lo rendono anomalo.

Aggiungo: non parliamo di “privacy violata” perché i dati delle denunce dei redditi sono pubblici e chiunque può ottenerli,

Dico questo perché – ritornando al caso D’Alema – se io, uomo della strada, apprendo che una certa persona percepisce uno stipendio annuo che suddiviso in dodicesimi mi da un ammontare di trenta mila euro, allora comprendo che gli otto mila che detrae mensilmente sono accettabili, ma se mi risulta un introito mensile di dodicimila mi vien fatto di chiedermi come faccia a togliere gli stessi otto mila euro.

Sono stato chiaro?? Non vuole essere una forma di esasperante controllo, ma soltanto una informativa alla gente di quanto il VIP guadagna con le sue attività.

Volete un esempio ancora più clamoroso? Quanto paghereste per conoscere gli introiti del grande Flavio Briatore che, dopo aver fatto una vita lussuosissima per tutto l’anno, alla fine dei dodici mesi compra invariabilmente un locale notturno (sul continente o su un’isola): ma come avrà fatto, mi chiedo sgomento? Quanto è il suo stipendio alla Renault?

Questa proposta la faccio ogni anno e non si è mosso ancora niente; avrò esagerato, dato che in questo “data base” ci dovrebbero andare anche i signori giornalisti??!!


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