sabato, dicembre 10, 2005
Ragazze brasiliane nei sogni degli italiani
Mi è venuto per le mani il rapporto UNICEF-CARITAS che fotografa il cambiamento etnico-demografico della popolazione italiana ed ho riscontrato alcuni dati veramente interessanti sui quali riflettere.
Anzitutto è bene precisare che il rapporto riguarda principalmente “la famiglia” e, al suo interno la sua composizione; per esempio le nascite dei bambini, e a questo proposito si ha un dato subito interessante: su 100 che nascono in Italia, 9 hanno genitori stranieri.
La cifra mi sembra alta e infatti il dato viene poi elaborato ed abbiamo che a questa percentuale corrispondono 48.384 nuove nascite che indicano un tasso di natalità quasi doppio rispetto alle coppie italiane; regioni maggiormente interessate la Lombardia e il Veneto, con percentuali che indicano come un bambino su quattro sia straniero.
Questo significa che la popolazione dei “migranti” è, e sarà domani ancora di più, molto più “giovane della nostra, con una incidenza proporzionale giovane/adulto di quasi il 18%.
Passiamo ora alle cosiddette “coppie miste”: sono circa 200.000, più che triplicate dal 1991 e, con una netta supremazia (tre su quattro) di uomo/italiano e donna/straniera sul viceversa.
Sotto il profilo della religione professata, solo nel 10% dei caso abbiamo un coniuge cristiano e l’altro musulmano; questo dovrebbe tranquillizzare il card. Ruini che in un recente intervento ha tuonato su queste forme di unione interreligiose.
In merito alla scelta di queste mogli “d’importazione”, il primato spetta nettamente alle brasiliane, seguite dalle ragazze di altri paesi sudamericani e poi da quelle dei paesi dell’est.
Fermiamoci un attimo su questo aspetto della rilevazione: tutti voi, immagino, saprete che esistono in Italia svariate Agenzie che si incaricano di trovare una moglie ai nostri concittadini che, evidentemente, non se la sanno trovare da soli.
Queste strutture dispongono di veri e propri album fotografici nei quali il cliente può scegliere il tipo di donna che più gli aggrada; una delle formule maggiormente prescelte è la seguente: l’uomo sceglie, paga all’Agenzia il viaggio di andata e ritorno della ragazza e, oltre al completo mantenimento, una non alta prebenda per i 15 giorni previsti per la presenza della donna in casa del futuro marito.
Ed ecco il motivo del titolo di questo post: ovviamente quando si dice brasiliane si pensa immediatamente alle “oba oba” o altre cose del genere; in realtà, purtroppo, in Brasile non sono tutte così, ma importante è che le fotografie che riprendono le fanciulle le facciano sembrare molto simili alle sospirate ballerine di samba.
Come si fa? Con la fotografia non è molto difficile, basta tutta una serie di accorgimenti, dal tipo di inquadratura all’illuminazione, e abbiamo una bellissima immagine di “brasiliana ballerina”; se poi quella che arriva al malcapitato cliente non è molto rassomigliante alla foto, il cliente può rinunciare, ma solo dopo avere pagato tutto quello che il contratto prevede, come se la ragazza avesse soggiornato felicemente i canonici quindici giorni in casa del “fidanzato”.
Ricorderete quante volte ho sostenuto che “l’immagine di una sedia non è una sedia”, ebbene questa sorta di massima è applicabile ad ogni tipo di immagine, per cui anche “l’immagine di un bel sedere brasiliano non è un bel sedere brasiliano”.
Capita l’antifona??